venerdì,Aprile 19 2024

Processo Eyphemos, Creazzo: «Nei miei confronti compiuta enorme ingiustizia»

L’ex consigliere regionale commenta la sentenza che lo ha visto assolto da quelle che definito «accuse fantasiose»

Processo Eyphemos, Creazzo: «Nei miei confronti compiuta enorme ingiustizia»

«Il 25 febbraio 2020 è stata compiuta un’enorme ingiustizia, che non ha colpito soltanto me e i miei affetti, ma anche la mia comunità, che è stata privata della guida di un’amministrazione comunale, e gli 8092 elettori che mi avevano liberamente scelto per essere rappresentati in Consiglio regionale».
Si è preso qualche giorno prima di commentare la sentenza del processo Eyphemos l’ex sindaco ed ex consigliere regionale Domenico Creazzo, assolto perchè il fatto non sussiste.

«Ricordo ancora il grande entusiasmo che si era creato attorno a quel progetto politico che tutti insieme avevamo cominciato a scrivere. C’era la voglia vera di cambiare, c’erano tutte le energie giuste per costruire qualcosa di concreto per il nostro territorio e per la Calabria intera. Ma non è stato possibile».
E riprende il filo politico lasciato in modo brusco e lo fa confermando che «Il tempo che avrei dovuto dedicare a tutto questo, sono stato costretto ad impiegarlo per difendermi da accuse pesanti che, in vita mia, mai avrei pensato potessero minimamente accostarsi a me, per via del mio vissuto e per il mio operato al servizio delle istituzioni, in cui con i fatti ho sempre dimostrato da che parte stavo».

Per Creazzo le accuse a lui rivolte sono state «fantasiose». Ma dopo i ringraziamenti di rito, Creazzo fa i conti con i segni che questo processo ha lasciato: «Alla fine di tutta questa vicenda non ho maturato rancore verso nessuno, sia perché è un sentimento che non mi appartiene, ma anche perché ho un profondo rispetto etico verso le istituzioni democratiche, le quali non devono essere mai demonizzate ma protette dalle strumentalizzazioni, in quanto sono condizione necessaria per il vivere civile della nostra Repubblica. Sapete, se c’è una cosa che mi ha insegnato tutto questo, è che anche dai momenti difficili, quando la paura e lo sconforto hanno il sopravvento, dobbiamo maturare la capacità di far concorrere tutto al bene. Ed io non ho mai indietreggiato di un passo, perché nonostante questa triste parentesi, il senso di responsabilità e l’entusiasmo sono esattamente gli stessi di tre anni fa».

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