giovedì,Aprile 18 2024

Reggio, reddito di cittadinanza e false dichiarazioni: dissequestrate somme ad imputata

Il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha accolto la tesi difensiva dell’avvocato Quartuccio sull’impignorabilità delle somme

Reggio, reddito di cittadinanza e false dichiarazioni: dissequestrate somme ad imputata

Il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha accolto la tesi difensiva dell’avvocato Antonino Quartuccio e ha disposto l’immediato dissequestro delle somme presenti sul conto corrente di una imputata, a titolo di pensione di invalidità e assegno unico.

«L’Ufficio di Procura – recita una nota – aveva contestato all’imputata di aver percepito illegittimamente il reddito di cittadinanza per un importo di € 7.792,37, in violazione dell’art. 7 co. 1 L. n. 26/2019 e dell’art. 640 bis c.p., per aver dichiarato falsamente di vivere in Italia da almeno dieci anni dei quali gli ultimi due in modo continuativo, mentre dagli accertamenti svolti emergeva che la stessa si era trasferita in Italia solo dal 2016».

Nei confronti dell’imputata era stata emessa un’ordinanza di convalida di sequestro preventivo d’urgenza e contestuale decreto di sequestro preventivo del conto corrente sino alla concorrenza di € 7.792,37. L’avvocato Quartuccio impugnava il suddetto provvedimento davanti al Tribunale del Riesame di Reggio Calabria «con una corposa memoria e copiosa documentazione, con le quali dimostrava l’impignorabilità delle somme presenti sul conto corrente sequestrato, trattandosi di somme percepite a titolo di pensione di invalidità ed assegno unico e, in quanto tali, ai sensi dell’art. 545 c.p.c., crediti non pignorabili».

A sostegno della sua tesi, l’avvocato Quartuccio rappresentava, altresì, quanto di recente statuito dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite sull’argomento, ovvero che «i limiti alla pignorabilità dei crediti stabiliti dall’art. 545 c.p.c. costituiscono una regola che trova applicazione anche all’esecuzione derivante dal sequestro preventivo».

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