giovedì,Aprile 25 2024

Reggio, turbativa dell’ordine pubblico: comminati 4 daspo ai tifosi di Reggina e Spal

Il questore Megale ha emanato i provvedimenti dopo i fatti dell’incontro casalingo del 14 gennaio scorso

Reggio, turbativa dell’ordine pubblico: comminati 4 daspo ai tifosi di Reggina e Spal

Il Questore di Reggio Calabria Bruno Megale ha emesso 4 provvedimenti di d.a.spo. nei confronti di 2 tifosi della Reggina e 2 tifosi della Spal resisi responsabili di «gravi fattispecie di reato» in occasione dell’incontro di calcio disputato tra le due compagini calcistiche nella nostra città, lo scorso gennaio.

In particolare i provvedimenti inibitori hanno riguardato due ultras reggini, di cui uno già destinatario negli anni di analogo provvedimento, i quali, al termine dell’incontro, hanno indebitamente superato la barriera che separa la Tribuna Sud dal rettangolo di gioco riuscendo ad entrare in campo nonostante la legittima resistenza opposta dagli stewards.

I provvedimenti a carico dei sostenitori della Spal hanno raggiunto due appartenenti al gruppo ultras, di cui uno, già destinatario negli anni di analogo divieto, si è reso responsabile di violenza e minaccia nei confronti di un poliziotto che operava nel Settore Ospiti della Tribuna Nord, mentre l’altro si è reso responsabile dell’accensione di una bomba carta, collocato sotto un seggiolino, la cui deflagrazione ha comportato la disintegrazione dello schienale e della seduta in più pezzi, con i detriti scaraventati per diversi metri in tutte le direzioni ad elevata velocità.

I d.a.spo. comminati sono stati adottati per la durata di cinque anni ciascuno e, per tre di loro, il provvedimento è stato aggravato dall’obbligo di presentazione presso le rispettive Questure mezz’ora dopo l’inizio del primo tempo e mezz’ora dopo l’inizio del secondo tempo di tutte le manifestazioni sportive nelle quali sia impegnata, a qualsiasi titolo, la compagine calcistica di ri-ferimento.

«L’irrogazione dei predetti divieti di accesso – è scritto in una nota della Questura – è la riprova della ferma volontà della Polizia di Stato di bandire dalle manifestazioni sportive ogni forma di violenza e intemperanza, nella più ampia ottica di recuperare la dimensione sociale del calcio da vivere come passione, divertimento e partecipazione».

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