giovedì,Aprile 25 2024

Reggio, nel distretto Tirrenico saltano i fondi per bimbi autistici: famiglie abbandonate

Nei giorni scorsi era stata la palmese Rosanna Melara, mamma di un bimbo privato delle cure domiciliari, a sollevare il caso

Reggio, nel distretto Tirrenico saltano i fondi per bimbi autistici: famiglie abbandonate

Prima settimana senza servizio di assistenza domiciliare ai pazienti autistici, nei 7 centri che fanno parte dell’Ambito territoriale 2 del Distretto tirrenico reggino. Arriva un ricorso al Tar ad alimentare le polemiche. All’amarezza per un disservizio che penalizza le famiglie, ora si aggiungono lo strascico giudiziario – con 3 assistenti sociali impugnano il bando varato dai Comuni per l’assunzione definitiva di queste figure – e una ulteriore coda polemica.

Nei giorni scorsi era stata la palmese Rosanna Melara, mamma di un bimbo autistico privato delle cure che due pomeriggi a settimana riceveva a casa, a far conoscere il disagio di decine e decine di famiglie penalizzate. I sindaci non avevano prolungato il contratto – ai 13 operatori professionali impiegati da 3 anni – scegliendo, invece, di “premiare” gli altri operatori, appunto 12 assistenti sociali, impegnati nel progetto.

Da quello che è trapelato dalle riunioni dei sindaci – l’ultima si è tenuta martedì scorso a Rosarno (ente capofila) ed è servita per prendere atto del ricorso al Tar presentato dall’avvocato Concetta Ambesi per conto di 3 assistenti sociali – pare che gli amministratori si siano trovati davanti alla impossibilità di avvalersi ulteriormente con contratti a tempo determinato dell’equipe dedicata alla assistenza domiciliare.

In pratica dovendo scegliere tra due opposte stabilizzazioni, i sindaci di Rosarno, Palmi, Gioia Tauro, San Ferdinando, Rizziconi, Melicuccà e Seminara avrebbero scelto di preferire quella che introduce definitivamente nelle piante organiche gli assistenti sociali a discapito dei professionisti – psicologi, psicoterapeuti ed esperti di psimotricità- che invece fino al 5 aprile assicuravano le cure domiciliari ai pazienti piccoli e grandi affetti da disturbi della sfera cognitiva.

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