venerdì,Aprile 19 2024

Intimidazione al sindaco Caminiti, “ReggioNonTace: «Rompere le catene del silenzio»

Il movimento ha espresso parole di conforto e solidarietà al sindaco di Villa San Giovanni

Intimidazione al sindaco Caminiti, “ReggioNonTace: «Rompere le catene del silenzio»

«Non è la prima volta che il movimento si trova a dover prendere posizione davanti ad un atto di intimidazione, contrassegnato dal solito cliché di chi cerca di incutere paura, nel tentativo di porre fine ai sogni che possano rendere questa nostra Calabria una terra bella da custodire e coltivare nella giustizia e nella pace. In questo caso ci riferiamo al vile atto che ha dovuto subire la sindaca di Villa San Giovanni, avv. Giusy Caminiti». E’ quanto dichiara in una nota il movimento ReggioNonTace.
«Durante questi anni, abbiamo espresso solidarietà a tanti che hanno dovuto affrontare il peso dei soprusi di chi crede di poter tenere sotto controllo la vita di tutti, gestendo potere nel silenzio delle ‘segrete stanze’. La strada che abbiamo scelto e che continueremo a scegliere, è quella di farci ‘compagni di strada’ di chi subisce questo tipo di ingiustizie, siano essi gente comune o rappresentanti delle istituzioni.
Dopo il commissariamento, avevamo salutato come segno di speranza l’elezione del sindaco di Villa San Giovanni, avv. Giusy Caminiti. Abbiamo visto come lei ha subito cercato di dare voce e dignità ad un territorio posizionato strategicamente sullo Stretto di Messina. Accanto a questo suo sforzo, ci sono, purtroppo, ‘menti’ che hanno poco a che fare con lo sviluppo di un territorio e che pensano che il Sud Italia (come i Sud del mondo) possa essere una terra dove far fruttare i propri interessi economici; costoro sanno bene che per conseguire il loro fine occorre creare una popolazione di ‘servi’; sanno bene che bisogna impedire la formazione di coscienze abilitate a pensare al futuro con libertà e responsabilità verso l’ambiente, verso gli ultimi, verso i giovani costretti spesso a lasciare questa bellissima terra. Ma perché mai la nostra Calabria dovrebbe rassegnarsi all’emigrazione dei suoi abitanti e non diventare un giardino che accoglie tutti coloro che vogliono far fiorire la propria umanità? Nel ribadire che ci schieriamo dalla parte della sindaca Caminiti, condannando il gesto vile di chi pensa contro la democrazia, chiediamo di rompere le catene che costringono tanti a restare in silenzio per mostrare a tutti che da noi abitano donne e uomini che si oppongono in modo deciso a chi portando avanti il malaffare, vuole demolire la nostra regione! Sindaca Caminiti, siamo con lei a percorrere vie di verità, giustizia e pace!».

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