Reggio, processo “Pensierino”: assolta l’imprenditrice Tripodo
L’operazione era nata a seguito della denuncia della Tripodo, che era stata vittima di estorsioni
Con sentenza pronunciata il 5 giugno, la Prima Sezione della Corte d’Appello di Reggio Calabria, accogliendo in pieno l’impugnazione proposta dall’avv. Luca Cianferoni del Foro di Roma, ha assolto la Dott.ssa Caterina Tripodo da ogni imputazione elevata a suo carico nell’ambito del processo denominato “Pensierino”.
«L’operazione era invero nata a seguito della coraggiosa denuncia della Tripodo, che era stata vittima di estorsioni. Nel corso del procedimento, la Procura aveva invece inteso accusare per favoreggiamento rispetto ad uno degli estorsori la giovane imprenditrice, contestandole anche un reato collegato all’attività di un finanziere che aveva amicizia verso di essa.
Le imputazioni, ritenute dalla difesa radicalmente insussistenti, sono state come tali riconosciute dalla Corte d’Appello reggina, che ha invece confermato la statuizione risarcitoria verso la Dott.ssa Tripodo, costituitasi parte civile nei confronti dell’estorsore, la cui colpevolezza è stata confermata, con riduzione della pena comminata in primo grado.
Legittima soddisfazione è stata espressa dal difensore, che aveva esaminato ogni aspetto della vicenda, tanto intricata quanto produttiva, nel suo complesso, di un grave danno alla Tripodo, imprenditrice impegnata a qualificare la propria attività nella legalità e all’avanguardia rispetto agli standards professionali.
L’Operazione Pensierino – ha commentato l’Avv. Cianferoni – è una ulteriore prova di quanto sia necessario il giudizio di appello nel sistema processuale penale italiano, onde emendare errori quali quello del quale era rimasta suo malgrado vittima la dott.ssa Caterina Tripodo».
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