‘Ndrangheta, scarcerato boss in Lombardia: ai domiciliari per cure
Fu condannato a oltre 13 anni dopo il blitz “Infinito” del 2010 ed ra finito di nuovo in carcere a fine novembre scorso assieme ad altre 46 persone

Gaetano Bandiera, 75 anni, storico boss della ‘ndrangheta in Lombardia, che fu condannato ad oltre 13 anni dopo il famoso blitz ‘Infinito’ del 2010 e che era finito di nuovo in carcere a fine novembre scorso assieme ad altre 46 persone, è stato scarcerato oggi con concessione dei domiciliari per curarsi. E’ stata accolta dal giudice, davanti al quale è in corso il processo con rito abbreviato, l’istanza dell’avvocato Amedeo Rizza.
«Dopo l’ennesima richiesta – ha chiarito il legale – il parere dei medici del San Paolo, dove Bandiera è stato ricoverato, e un’ulteriore perizia medica, finalmente anche i giudici hanno preso atto delle gravi condizioni di salute del mio assistito».
Nell’inchiesta della Dda e della Squadra mobile di Milano, che aveva portato ai 47 arresti, era stato accertato che la ‘ndrangheta stava provando a ricostituire una “locale” a Rho, nel Milanese, con arcaici metodi intimidatori, come “teste di maiale” lasciate fuori dalle porte, il “controllo del territorio” col “pizzo”, i traffici di cocaina e armi e con la più moderna “vocazione imprenditoriale”. Dagli atti di quell’indagine, tra l’altro, era anche emerso che Bandiera sarebbe riuscito ad ottenere il differimento pena e ad uscire dal carcere in passato simulando “difficoltà motorie”. Girava in sedia a rotelle, ma non ne aveva bisogno se non per indurre, scriveva il gip, «in errore la commissione medica».
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