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Strage di Altavilla Milicia, mezza Italia sulle tracce di Amatulli

Dopo l’ultimo avvistamento sulla Piana di Gioia Tauro il santone si è negato alla stampa e ha visto aumentare i suoi follower

Strage di Altavilla Milicia, mezza Italia sulle tracce di Amatulli

Di Elisa Barresi e Silvio Cacciatore – La stampa è «il male» ma era disponibile a farsi intervistare. Aveva esordito cosi il parrucchiere barese ormai noto a tutta Italia come il santone Amatulli. Così ci abbiamo provato a contattarlo per un’intervista che chiarisse come la sua figura fosse stata accostata alla strage di Palermo. Ci abbiamo provato presentandoci come giornalisti interessati a fare chiarezza sul caso ma dopo aver visualizzato non ha mai risposto.

Il caso

Continua a far parlare indirettamente di sé il sedicente pastore Roberto Amatulli. L’uomo dopo il nostro scoop giornalistico dello scorso ottobre seguito poi dal servizio delle Iene, è tornato alla ribalta dopo la strage di Altavilla Milicia, nel palermitano, commessa da Giovanni Barreca. L’uomo che ha sterminato quasi interamente la propria famiglia durante un rito di esorcismo.

Alla ricerca del santone

«Sono disposto a fare una intervista faccia a faccia in tv». Lo aveva detto lo stesso Amatulli in una diretta sul suo profilo facebook pubblicata qualche giorno fa. A rispondere all’appello anche la trasmissione di Retequattro “Dritto e Rovescio”, che si è messa alla sua ricerca in Calabria. L’ultimo luogo dove lo stesso ha dichiarato di trovarsi, e più precisamente nella piana di Gioia Tauro – con un suo inviato, arrivato fino a Brancaleone, nella grecanica, per raccogliere le testimonianze di alcuni appartenenti al campo rom che lo aveva ospitato lo scorso autunno, e dalla quale era stato cacciato nel periodo di Natale.

Il campo rom di Brancaleone

Cacciata giunta dopo che sono emerse palesemente le falsità millantate dal predicatore, riguardo la salute di un bambino da lui “miracolosamente salvato” dopo un ricovero ospedaliero e successivamente morto a causa della malattia. Riguardo lo stesso, raccontano nel campo rom alle telecamere mediaset, non diceva di curarlo: «lo ha fatto morire, con una gamba che gli ha toccato». Non si sa se, l’autoproclamato pastore, si trovi o meno ancora in provincia di Reggio Calabria alla ricerca di situazioni sociali limite e per lui terreno fertile di “evangelizzazione”.

Il caso social

Quello che, invece, salta subito agli occhi è come il caso mediatico scoppiato intorno ad Amatulli gli abbia portato qualche beneficio. Infatti, i suoi follower continuano ad aumentare. Cosi come non si arrestano le dirette sociale e la pubblicazione di foto di “riti” che mostrano spesso minorenni.

Guai giudiziari

I guai con la giustizia, però, potrebbero effettivamente essere all’orizzonte. Oltre alla denuncia di una ex seguace trentasettenne contro il santone e le relative indagini in corso nel barese, secondo il quotidiano “la Repubblica” sono infatti in corso degli accertamenti. Notizia che si potrebbe leggere anche tra le righe anche dalle stesse parole del Procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio. «Ci sono altri scenari – spiega in conferenza stampa – dietro i soggetti che si sono mossi come protagonisti in questa vicenda? Forse sì, cercheremo di capirlo».

Va detto chiaramente che, allo stato attuale, Amatulli non risulta direttamente coinvolto nella strage di Altavilla Milicia. A legare il suo nome alla tragedia sono alcuni tasselli, tra i quali le condivisioni di alcuni video del fantomatico santone da parte dell’assassino Giovanni Barreca e l’ipotizzato legame – in fase di verifica – della coppia di complici che si faceva chiamare “Fratelli di Dio”. Anche se, va comunque sottolineato che i due risultano a tutt’oggi amici su facebook.

A tirarlo in ballo direttamente sarebbe Angelo Salamone, papà di Antonella, vittima delle sevizie insieme a due dei suoi tre figli. «Questi assassini – scrive sul suo profilo facebook – …sono una setta satanica. Lui li ha cercati e contattati, lui obbligava mia figlia a farli entrare in casa e loro gli dicevano che, mia figlia e i miei nipoti, avevano un demone e dovevano essere uccisi». Secondo il Tg regionale Rai del Piemonte, regione in cui risiede il padre della vittima, il riferimento è proprio al santone Amatulli, pur destinando le accuse principali al genero Giovanni Barreca che – egli stesso evangelista – definisce “fanatico”.

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