Reggio, aggressioni e risse al carcere di Arghillà: agente al Gom per trauma cranico
Un detenuto per futili motivi ha battuto il cancello della propria camera di pernottamento in faccia ad un poliziotto penitenziario

Aggressioni e risse al carcere di Arghillà. Giornata infernale presso il carcere di Arghilla’, oramai è all’ordine del giorno denunciare eventi critici. Stamane un detenuto per futili motivi ha battuto il cancello della propria camera di pernottamento in faccia ad un poliziotto penitenziario costringendolo alle cure del caso presso l’ospedale per sospetto trauma cranico.
Poche ore dopo è scoppiata una rissa tra una decina di reclusi italiani e per sedare la rissa un poliziotto penitenziario è rimasto ferito ad una mano. Per il delegato nazionale AS.P.PE confederati CON.SI.PE ormai il penitenziario di Arghilla’ è fuori controllo, sovraffollamento e grave carenza di organico creano un mix esplosivo che rendono il penitenziario reggino ingestibile.
Per il CON.SI.PE le realtà penitenziarie calabresi vivono un periodo storico critico viste le ataviche carenze di organico,la presenza di reclusi psichiatrici e di extracomunitari, urge un intervento riparativo del Governo affinché si tuteli il benessere del personale lavorando in ambienti più sicuri.
Per il sindacalista Barbera va ridata vita al carcere, l’attuale sistema penitenziario è fallimentare, serve riorganizzare i penitenziari calabresi con l’impiego di più educatori, psicologi, psichiatri, assistenti sociali e figure che ridiano vita al carcere sotto il profilo trattamentale. Come può quel poco personale di Polizia Penitenziaria garantire il proprio mandato istituzionale nelle attuali condizioni lavorative?
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