venerdì,Aprile 25 2025

Reggio, a Oliveto una manifestazione di solidarietà per Putortì ancora in carcere

Lanciata anche una raccolta fondi per sostenere la famiglia in questo momento di difficoltà

Reggio, a Oliveto una manifestazione di solidarietà per Putortì ancora in carcere

Un corteo silenzioso si è snodato in contrada Oliveto a Reggio Calabria, dalla piazza Cilea fino alla piazza della Chiesa Vecchia. Qui, con la moglie e il figlio, abita Francesco Putortì, il macellaio in questo momento in carcere per avere ucciso un ladro trentenne di Catania, Alfio Stancampiano, che si era introdotto in casa sua con Giovanni Bruno, di 46 anni, anche lui catanese e rimasto ferito.

La comunità si è stretta attorno alla famiglia attraverso questo gesto simbolico. Dietro lo striscione “La Difesa è sempre legittima”, che già nei scorsi ha campeggiato in città su iniziativa del Nuovo Fronte Popolare di Reggio, il corteo fino a casa Putortì. Una manifestazione che, come sottolineato da alcuni giovani prima all’inizio, è stato mosso «unicamente dal desiderio di solidarietà e vicinanza alla famiglia Putortì e che non vuole costituire un’udienza pubblica né una protesta. Una iniziativa promossa nel rispetto di tutte le persone che stanno soffrendo per questa situazione. Una vicinanza che sarà anche concreta poiché con una raccolta fondi intendiamo anche supportare la famiglia in questo momento di difficoltà in cui Francesco Putortì non potrà portare avanti la sua attività lavorativa e per contribuire alle spese legali».

Sfilano le persone con delle fiaccole mentre a chiudere il corteo un altro striscione “In carcere solo i delinquenti”.

Il corteo si è fermato sotto casa di Francesco Putortì e dinnanzi ad una moglie singhiozzante tra le braccia del figlio, le persone hanno osservato un minuto di silenzio prima di un lungo applauso finale.

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