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Reggio, l’Arma dei carabinieri celebra 210 anni: nel 2023 oltre 1000 arresti e 9 latitanti catturati

Un bilancio positivo quello riportato durante le celebrazioni che hanno fatto emergere i valori portati avanti fin dalla costituzione dell'Arma

Reggio, l’Arma dei carabinieri celebra 210 anni: nel 2023 oltre 1000 arresti e 9 latitanti catturati

È stato un momento di festa lungo due giorni. A Reggio Calabria autorità, carabinieri di ogni ordine e grado, dipendenti civili della difesa, rappresentanti delle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari e dell’associazione nazionale carabinieri, si sono riuniti per una cerimonia diventata quasi solenne in occasione del 210° anniversario di fondazione dell’arma dei carabinieri.

Il discorso

«Viene spontaneo chiedersi quale sia l’elisir di lunga vita di questa istituzione bicentenaria. Fra i tanti tasselli che la sorreggono e la orientano a distanza di tanti anni vi è sicuramente la bussola dell’etica con i suoi 4 punti cardinali: la militarità, la competenza, il coraggio e l’umiltà». Lo ha detto durante il suo discorso il comandante provinciare di Reggio Calabria il generale Cesario Todaro che ha confermato come «da sempre l’arma dei carabinieri, per la sua funzione di prevenzione e rassicurazione sociale, si avvale di una fitta rete di comandi stazioni che, specie nei centri più piccoli, rappresentano l’unico presidio di riferimento per la cittadinanza, simbolo di legalità e di visibile presenza dello stato, in grado di porsi in ascolto delle persone per coglierne le preoccupazioni e soddisfarne i bisogni emergenti».

La missione

Una missione svolta con competenza, secondo punto cardinale dell’etica nell’arma. Un momento per ricordare anche la storia che ha Reggio fin dal 6 novembre 1860, data della costituzione del primo presidio dell’arma a in provincia, ha dato il via a quello che «all’epoca era composto da 30 militari al comando di un ufficiale, molte gocce purpuree sono state versate a salvaguardia della libertà e della giustizia in questa terra, spesso considerata di frontiera. Ma se quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, mi vien da pensare che l’oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo. Ecco perché da oltre due secoli l’arma si prodiga con umiltà, per garantire l’espletamento dei servizi istituzionali, in particolare quelli di prossimità».

I valori

Per il comandante «accompagnati da coloro ai quali è stata affidata la nostra stessa missione, nonché dall’autorità giudiziaria, da sempre al nostro fianco, ma anche da tutti quei servizi orientati all’inclusione, al superamento dello scarto, per essere quotidianamente di supporto ai più fragili, per garantire la protezione alle vittime di ogni genere di violenza, l’accoglienza ai profughi, il soccorso nelle emergenze e nelle calamità naturali, nella consapevolezza che “da soli si va più veloci ma insieme si va più lontano”. È, dunque, per questa ragione che siamo particolarmente lieti quest’oggi di condividere questo momento con la gente che anima queste comunità, a cominciare dai loro primi cittadini che ringrazio per essere oggi qui con noi e ai quali dico: tenetevi strette le vostre stazioni carabinieri».

La celebrazione

Un momento di festa dai toni sobri e contenuti, com’è «nella nostra tradizione, è altresì l’occasione per ricordare i carabinieri che hanno onorato il giuramento con coraggio e dedizione, fino all’estremo sacrificio; in particolare quest’oggi commemoriamo i martiri  di fiesole che 80 anni fa, il 12 agosto 1944, immolarono coscientemente la propria vita per salvare quella di dieci cittadini, poco prima di essere fucilati dall’occupante tedesco. Ancor oggi l’impegno richiesto è intensissimo, e ad esso resta connaturato un elevato rischio per gli operatori; tant’è che nell’anno appena trascorso, 10 colleghi sono stati feriti nell’espletamento del servizio».

Il bilancio

Un momento anche per tracciare un bilancio. «So bene che non può esserci compensazione tra le statistiche criminali e la rilevanza del nostro impegno, che è complementare a quello delle altre forze di polizia, tuttavia, solo nell’ultimo anno, i carabinieri hanno tratto in arresto 1.129 persone di cui 38 per associazione di tipo mafioso, con la cattura di 9 latitanti  e oltre 35milioni e 800mila euro di beni sequestrati e confiscati, perseguendo nell’ultimo triennio il 71%  di tutti i reati denunciati e scoprendo il 72%  dei casi risolti da tutte le forze dell’ordine nella provincia. Ogni giorno oltre 167 pattuglie operano per la prevenzione e in media 33 uomini sono impegnati nell’ordine pubblico, nel contesto dell’architettura funzionale offerta dal modello di coordinamento delle forze di polizia.

“dappertutto e rasoterra”, talvolta “estirpando e non semplicemente tosando” come direbbe don ciotti, i nostri reparti territoriali hanno aderito alle puntuali esigenze delle comunità, fornendo una fitta rete di protezione, in sinergia con i comparti di specialità affidati all’arma (salute, patrimonio culturale, lavoro, ambiente e agroalimentare), la cui elevata competenza è particolarmente cara agli italiani».

Il ruolo

In particolare, l’arma è stata chiamata a giocare un ruolo da top player per quanto attiene alla transizione ecologica, nell’era del rapporto critico tra uomo e risorse naturali. «I carabinieri forestali reggini, che in qualità di polizia ambientale sono parte integrante del sistema di sicurezza nazionale, con le loro 107 unità garantiscono la prossimità ambientale in ambito provinciale.

In ambito internazionale, forniscono un contributo quali caschi verdi per l’ambiente dell’unesco, per la protezione di siti riconosciuti patrimonio dell’umanità. a tal riguardo, a sabaudia è stato avviato un centro di eccellenza, a disposizione delle nazioni unite, per la formazione di operatori ambientali di diversi paesi, specie nel continente africano. La sicurezza, tuttavia, non si esaurisce nelle attività di contrasto e di prevenzione poiché essa – come ha più volte sottolineato il ministro piantedosi – è, prima di ogni cosa, un’aspettativa: l’aspirazione di ogni cittadino a godere di “uno spazio entro il quale…esercitare i propri diritti politici, civili, sociali ed economici”. E l’arma reggina, con i suoi 90 presidi territoriali e 21 forestali è parte garante di questo spazio».

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