sabato,Dicembre 7 2024

‘Ndrangheta, narcotrafficanti calabresi truffati in Sicilia

I dettagli del raggiro in un’inchiesta della Dda di Catania. Il racconto del pentito: «Feci conoscere io i due gruppi, i siciliani si presentarono con nomi falsi»

‘Ndrangheta, narcotrafficanti calabresi truffati in Sicilia

Di Pablo Petrasso – La base dei fornitori in Calabria e due referenti reggini trasferiti in Sicilia per gestire meglio gli affari. Si tratta di Bruno Cidoni, 50 anni di Melito Porto Salvo, e Antonio “D’Artagnan” Pezzano, 31enne nato a Locri. Tra gli autori della truffa anche Sam Privitera, 27enne che a maggio è stato condannato all’ergastolo con l’accusa di essere uno dei mandanti del delitto Timonieri. Questo il quadro delineato dall’inchiesta siciliana che ha portato, nei giorni scorsi, a 13 arresti per traffico di stupefacenti.

Soldi falsi (ma «non tutti») e fogli di giornale: undici mazzette tenute insieme con lo scotch. Anziché i 100mila euro pattuiti per il pagamento di tre chili di cocaina, nel borsone destinato ai calabresi c’erano i fogli della Gazzetta del Sud e della Sicilia. Una truffa ai narcotrafficanti che, secondo la Dda di Catania, sarebbero legati al clan Pelle Gambazza di Platì. Protagonista del raggiro, tra gli altri, Enzo Timonieri, uomo ucciso a inizio 2021 il cui cadavere è stato trovato quattro mesi dopo in un terreno nei pressi del mare, sempre a Catania.

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