venerdì,Settembre 13 2024

Gioiosa Jonica, donna ai domiciliari non può continuare le cure oncologiche: l’appello dell’avvocato

Il caso sollevato dal difensore Maria Stella Chiera: «Presentata istanza, ma gli uffici sono chiusi per ferie. Lo stato di diritto si ferma ad agosto».

Gioiosa Jonica, donna ai domiciliari non può continuare le cure oncologiche: l’appello dell’avvocato

«Lo stato di diritto si ferma ad agosto». Non usa giri di parole l’avvocato Maria Stella Chiera nel raccontare la singolare vicenda vissuta da una sua assistita, una donna 53enne di Gioiosa Jonica, raggiunta dalla misura degli arresti domiciliari. Il legale, a 24 ore dalle manette, ha subito presentato istanza, «Meglio note agli addetti ai lavori come “indispensabili esigenze di vita”», per le dovute autorizzazioni: comprare generi di prima necessità, recarsi dal dottore perché soggetto malato di carcinoma maligno infiltrante, percettore di piccoli aiuti da parte dello Stato. «Ad oggi – spiega il penalista – nonostante l’impossibilità assoluta di parlare con il Tribunale di Messina perché siamo in piena estate, non siamo riusciti ad ottenere le autorizzazioni presentate».

La donna, N.C. le sue iniziali, «non può comprare una bottiglia di acqua – osserva ancora l’avvocato – o fare la spesa, non ha potuto continuare le terapie oncologiche». Il Giudice per le indagini preliminari deve inviare le istanze al Pubblico Ministero per poi decidere se autorizzare o meno l’indagato «che trovandosi agli arresti domiciliari sola, con problemi di salute pur trattandosi di indispensabili esigenze di vita, dopo sei giorni ancora non vi è risposta».

Qualche anonimo di buon cuore ha provveduto a fare la spesa lasciandola sull’uscio di casa, «fuggendo per evitare all’indagata un aggravamento della misura perché ha cercato di nutrirsi e dissetarsi senza autorizzazione; come una ladra, una criminale che ha cercato di non morire di stenti» – tuona ancora il difensore. «Ci domandiamo dove inizia e dove finisce lo stato di diritto in cui viviamo?»

«La Costituzione italiana non è soltanto un insieme di norme, vuote di significato che fanno bella mostra nei discorsi accorati di magistrati e sostituti procuratori nei convegni, negli incontri e nelle visite. Essa è la vita stessa del cittadino italiano e dell’essere umano i cui diritti vengono calpestati più o meno se siamo ad agosto oppure a gennaio».

Quello dell’avvocato Chiera è un urlo di sdegno e un accorato appello alla Magistratura «che deve guardare con benevolenza e umanità i puniti senza processo anche se a dirlo è la mia professione troppo orgogliosa per avere dei protettori e troppo modesta per avere dei protetti. Non possiamo ignorare una realtà cosi inumana e cruda benché sia il classico “elefante nella stanza”. Le ferie sono un diritto dei magistrati, come la vita e le esigenze dei ristretti a qualunque titolo ha diritto di essere prioritaria anche ad agosto».

Articoli correlati

top