domenica,Giugno 22 2025

Il caso Matacena ruota (anche) intorno a un sospetto testamento olografo

L’ex parlamentare di Forza Italia avrebbe nominato la sua ultima compagna Maria Tropepi «erede universale». Il confronto tra la firma sull’atto e quella sul passaporto. La Dda di Reggio Calabria indaga sul flusso di denaro dirottato in società offshore e paradisi fiscali

Il caso Matacena ruota (anche) intorno a un sospetto testamento olografo

Di Pablo Petrasso – «Io sottoscritto Amedeo Matacena, nato a Catania il 15 settembre 1963, nel pieno delle mie facoltà mentali, con il presente testamento nomino erede universale mia moglie Maria Pia Tropepi. Dispongo la mia volontà di essere cremato. Dubai, 25 giugno 2022». Queste le poche righe vergate a mano che Chi l’ha visto? ha mostrato nella puntata di ieri. La firma viene, poi confrontata con quella che appare sul passaporto di Matacena per valutare eventuali differenze nella grafia. Così il caso Matacena ruota (anche) intorno a un sospetto testamento olografo.

Procediamo per passi nel mistero. Ciò che si sa è che oggi Maria Pia Tropepi, sposata con rito islamico (non valido in Italia) dall’ex parlamentare condannato per associazione mafiosa, è indagata per il duplice omicidio dell’ex marito e di sua madre Raffaella De Carolis. La Dda di Reggio Calabria ha disposto di riesumare le due salme per eseguire esami tossicologici: si sospetta che siano stati avvelenati. Altra certezza: Matacena, nonostante le proprie presunte volontà, non è stato cremato. Sia per l’opposizione dei figli dell’armatore sia perché le autorità di Dubai hanno stoppato all’epoca della morte le richieste di Tropepi. 

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