venerdì,Dicembre 6 2024

Reggio, i social immortalano Paolo Labate in giro con un fucile a canne mozze per farsi “giustizia”

La ricostruzione dell’«azione dimostrativa» del 19enne nipote del boss Barreca contro il proprietario di un panificio di Procura e squadra mobile

Reggio, i social immortalano Paolo Labate in giro con un fucile a canne mozze per farsi “giustizia”

di Pablo PetrassoPaolo Labate, nipote del boss ergastolano Filippo Barreca, racconta così a un amico i fatti del 15 luglio scorso, ordinaria giornata di follia che gli ha aperto di recente le porte del carcere: «Gli sono entrato al forno col fucile. Gli avevo ammazzato a tutti, è venuto mio suocero, mia suocera, Peppe Rambo». 

Per motivi che gli investigatori ritengono futili, nel mirino del 19enne era finito un fornaio di Reggio Calabria. Labate voleva fargliela pagare e non ha badato alla misura: ha preso un fucile a canne mozze e si è diretto verso il panificio. A spasso con l’arma nella zona Sud della città, è arrivato a destinazione per farsi “giustizia”: «Sono sceso, compare, e l’avevo ammazzato, meno male che non c’era… sono entrato là e gli ho detto: dov’è Paolo? “Non c’è”. Con il coso nelle mani».

Il racconto agli amici continua «in un inquietante crescendo di ferocia»: «Gridando cose mai viste – dice Labate – ma me ne fotto compare… sono arrivato là dentro compare, scioccati (…) non hai capito, se passavi sotto casa mia il Far West sembrava». Il Far West si scatena dopo una serie di messaggi arrivati al ragazzo sui social: a quel punto, «senza pensarci due volte» esce di casa, si arma e va a cercare «l’uomo con il preciso intento di ucciderlo».

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