Siderno, al Commissariato una nuova stanza dedicata all’ascolto delle vittime di violenza
Il progetto reso possibile grazie al contributo della Caritas diocesana. «Casi in aumento e molte denunce in più rispetto al passato»
Un rifugio sicuro, dove le vittime di violenza di genere possono sentirsi protette e ascoltate da poliziotti da sempre impegnati nel supporto delle donne che subiscono violenza. Alla presenza delle autorità locali è stata inaugurata ieri sera al commissariato di Siderno una sala di ascolto dedicata alle persone fragili e più vulnerabili. L’esigenza di creare un luogo dedicato all’ascolto nasce dalla necessità di garantire alle vittime di violenza che trovano il coraggio di denunciare un ambiente accogliente e protetto, dove possano elaborare gli abusi e i maltrattamenti subiti.
«Non sono poche le donne che si rivolgono a noi – ha dichiarato il dirigente del commissariato sidernese Serafina Di Vuolo – negli ultimi due anni abbiamo avuto un incremento di casi ma anche dei codici rossi. Uno strumento molto efficace è l’ammonimento del questore, provvedimento amministrativo che è stato rivisitato. Numerosi sono stati gli ammonimenti adottati dal commissariato di Siderno, e abbiamo riscontrato l’efficacia del provvedimento in casi di recidiva».
Per l’inaugurazione di questi locali è stato scelto il mese di novembre, anche in concomitanza con la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne (celebrata il 25 novembre), ufficializzata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999. La stanza è stata realizzata con il contributo della Caritas Diocesana, che negli ultimi anni ha fornito un grande sostegno e aiuto alle persone che hanno denunciato situazioni di disagio o sono state vittime di diverse forme di violenza. «Vogliamo essere al fianco delle donne – ha espresso la direttrice della Caritas locrese Carmen Bagalà – il progetto si chiama “Siate l’eco di una preghiera nascosta” proprio per fare eco a queste vulnerabilità che non vengono sempre fuori. Abbiamo molte più denunce rispetto a prima, si tratta di un processo culturale nuovo grazie a molte donne coraggiose che hanno voglia di raccontarsi».
Testimonial d’eccezione della serata il procuratore di Napoli Nicola Gratteri. «Io dico fidatevi di noi, anche perché poi non c’è alternativa – ha detto il magistrato – se non ti fidi delle istituzioni e delle forze dell’ordine come puoi fidarti di chi sfrutta e umilia?».