Reggio, piazza De Nava “incontra” il museo Archeologico nazionale e torna alla città – FOTO e VIDEO
La consegna dello spazio rigenerato alla comunità nell’ambito di una cerimonia animata dall’orchestra del teatro Francesco Cilea. In apertura la sottoscrizione di un accordo di collaborazione tra Comune e Museo che annuncia un evento speciale per il prossimo 5 gennaio
Nel cuore della città di Reggio Calabria, quest’anno l’atmosfera del Natale avvolge anche uno spazio inedito e al contempo rinnovato. Uno spazio accessibile, pedonalizzato e pronto ad accogliere cittadinanza e turisti. È la nuova piazza De Nava che dalla statua dedicata al politico reggino Giuseppe De Nava arriva fino all’ingresso del Museo archeologico nazionale nello spazio di un grande abbraccio e di un attesissimo “incontro”.
Un altro tassello di rigenerazione urbana che restituisce un luogo del cuore alla collettività, attraverso un progetto moderno, inizialmente anche molto contestato e che oggi pare convincere anche qualche nostalgico, di restauro e riqualificazione finalizzato all’integrazione del contesto urbano con il museo archeologico nazionale. Un progetto commissionato dal segretariato regionale per la Calabria del ministero della Cultura, con un importo di oltre tre milioni di euro.
Tante le critiche iniziali ma quello di oggi è stato un momento di festa e condivisione, molto partecipato dalla cittadinanza, che ha subito apprezzato la fontana a pavimento e a ricircolo, il verde, le sedute, l’illuminazione.
L’accordo Comune – Museo
In apertura della cerimonia, animata dall’orchestra del teatro Francesco Cilea che ha eseguito l’inno nazionale e quello europeo, la firma di un accordo di collaborazione sottoscritto dal sindaco di Reggio Calabria, Giuseppa Falcomatà, e dal direttore del museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, Fabrizio Sudano. L’impegno a valorizzare quanto oggi consegnato alla città, infatti, non finisce qui. Presente, tra le autorità con il prefetto Clara Vaccaro anche Maria Mallemace, soprintendente ad interim Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia e dirigente del Segretariato regionale per la Calabria del Ministero che ha appaltato l’opera.
«Quando sono arrivata a Reggio questo luogo era un cantiere. Adesso vedo una bellissima piazza che le Istituzioni hanno riqualificato insieme per la collettività, adesso chiamata a prendersene cura», così il prefetto di Reggio Calabria, Clara Vaccaro.
Una piazza aperta alla città
«Già nella fase della progettazione di fattibilità tecnico-economica, l’idea era di quella di creare una piazza che si aprisse alla sua città. Mi sento di dire, con non poca emozione, che questo abbiamo fatto. Oggi quella idea diventa realtà e la piazza si collega al nostro prestigioso Museo. Non abbiamo solo recuperato la piazza ma tutta l’area circostante, valorizzando la parte pedonalizzata con il basolato storico. Dunque un intervento che ha inciso anche sulle vie circostanti. Desidero ringraziare tutti coloro che hanno collaborato per rendere possibile questa consegna alla città alla fine del 2024, con un avvio dei lavori che risale a meno di due anni fa, all’inizio del 2023. Ciò in esito ad un’attività di programmazione avviata nel 2017 e alla successiva gara per la progettazione esecutiva del 2019». Così Maria Mallemace, soprintendente ad interim Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia e dirigente del Segretariato regionale per la Calabria del Ministero della Cultura.
Accogliente luogo di attesa per cittadini e turisti
Una soddisfazione condivisa anche dal direttore del museo archeologico nazionale, Fabrizio Sudano.
«Un lavoro davvero ben fatto. Questa piazza, finalmente restituita alla collettività, è oggi anche uno spazio dedicato al museo, al prestigioso palazzo Piacentini. Uno spazio che mancava e che consentirà ai visitatori e ai turisti in fila per entrare di non dover sostare sui marciapiedi o in strada con il rischio di essere investiti dalle macchine. La pedonalizzazione di questa parte di Corso genera un tappeto unico che unisce il museo alla piazza e, così, anche alla Città. La consegna nei tempi di questa piazza, per altro, smentisce chi diceva che i lavori sarebbero andati a rilento, generando un’incompiuta e distruggendo una storica piazza della città. L’impresa ha, invece, fatto un lavoro eccellente nei tempi giusti.
Sarà anche uno spazio per eventi come quello che stiamo mettendo a punto per il prossimo 5 gennaio, di cui vi informeremo a breve e che rappresenterà la nostra inaugurazione della piazza. Ci saranno anche altre iniziative nell’ambito dell’accordo di collaborazione sottoscritto con il Comune e rispetto al quale abbiamo già messo a bilancio per il 2025 la cura nel verde». Così Fabrizio Sudano, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria che, nel segno della fruttuosa collaborazione con il Comune di Reggio ha menzionato anche piazza Garibaldi, dove esiste un progetto di riqualificazione complessiva e dove si è in attesa che riprendano, per essere completati, i lavori presso gli scavi archeologici.
Spazio bello e accessibile
Una inaugurazione che non è solo un regalo anticipato per Natale alla Città ma che richiama anche una riflessione sull’inclusione e sulla partecipazione.
«Abbiamo voluto aprire al pubblico proprio oggi 3 dicembre – ha sottolineato il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà – giornata internazionale è dedicata alle persone con Disabilità, questo spazio pubblico pienamente accessibile che dunque condensa bellezza, decoro e piena fruibilità. Uno spazio che finalmente restituisce al museo un’area di sua pertinenza in cui i visitatori possano adeguatamente attendere prima di entrare. Questo è stato il frutto di un lavoro sinergico, condotto con la sovrintendenza nella persona della dirigente Maria Mallemace, nel segno della comunione di intenti nel solo interesse di far crescere il territorio.
Questa piazza è coerente con gli altri recuperi che abbiamo fatto nel corso di questi anni. La rinnovata piazza De Nava, per altro, non dimentica la storia della nostra città, non snatura la tradizione, lo spirito di identità e di appartenenza. Anzi riqualifica lo storico monumento a Giuseppe De Nava realizzato da Francesco Jerace. Al contempo è però anche una piazza moderna.
Le città si trasformano e devono guardare al futuro senza paura di cambiare. Le Amministrazioni devono essere interpreti di questo cambiamento. Lo abbiamo fatto con piazza Italia. Lo abbiamo fatto con piazza Duomo e adesso con piazza De Nava. Lo abbiamo fatto con il Waterfront e con il Tempietto. Piano piano la nostra città si riappropria di luoghi identitari, reinterpretandoli. Oggi tutti possiamo trarre beneficio da questo intervento di ammodernamento, anche chi ha patito in questi mesi come i commercianti che adesso non avranno più un cantiere accanto ma un affaccio su una piazza bella e riqualificata.
Per altro oggi sottoscriviamo anche un accordo con il direttore del Museo Fabrizio Sudano, con il quale la collaborazione è massima e fruttuosa. Un accordo completo in cui è disciplinata la gestione di questo spazio e anche la valorizzazione dei beni archeologici che sono conservati nei preziosi depositi, ricchi di reperti ancora ansiosi di parlare e di raccontare la nostra straordinaria storia». Così ha concluso il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà.
Una hall esterna del museo
«Fin da subito avevamo immaginato questo spazio che accoglie e unisce. Nonostante le iniziali critiche, il lavoro poi si è snodato in collaborazione con la stessa al solo fine di rigenerare questo luogo che oggi a pieno titolo fa parte del tessuto urbano della Città. Da una configurazione post terremoto ha assunto una dimensione più contemporanea, offrendo una specchiatura alla facciata del museo, come fosse una hall esterna di palazzo Piacentini», così il progettista David Benedetti.
«Siamo soddisfatti dell’effetto che produce questo spazio liberato dal traffico e del giusto risalto che dà alla statua e al museo. Dove c’era degrado adesso sorge una piazza che la cittadinanza potrà vivere. Siamo molto contenti», così il direttore tecnico di cantiere, Domenico Graziadei.
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