venerdì,Marzo 21 2025

Stretta ai cronisti: non si potranno pubblicare ordinanze cautelari fino a conclusione indagini preliminari

Approvato il decreto in Consiglio dei Ministri

Stretta ai cronisti: non si potranno pubblicare ordinanze cautelari fino a conclusione indagini preliminari

Il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo decreto legislativo che stabilisce importanti restrizioni sulla pubblicazione delle ordinanze cautelari personali, proibendone la divulgazione fino alla conclusione delle indagini preliminari o dell’udienza preliminare. Questa misura, etichettata come “legge bavaglio” dalle opposizioni e dalla Federazione nazionale della stampa, ha sollevato notevoli critiche per il suo impatto sulla libertà di informazione.

Nonostante le significative restrizioni introdotte, il decreto non contempla nuove sanzioni finanziarie per giornalisti ed editori. Questa decisione segue un acceso dibattito in cui erano state proposte multe fino a 500.000 euro, suggerite da membri della maggioranza e da Italia Viva durante la fase preliminare di discussione del provvedimento. Tuttavia, queste proposte sanzionatorie non hanno trovato spazio nella versione finale del decreto, lasciando inalterato il quadro punitivo preesistente.

In risposta alle nuove limitazioni, a Milano è stato siglato un protocollo, descritto come il primo del suo genere in Italia, che consente ai giornalisti accreditati presso il Palazzo di Giustizia di ottenere formalmente copie delle ordinanze cautelari e di altri atti giudiziari ritenuti di pubblico interesse. Questo protocollo mira a compensare le restrizioni imposte dal decreto, facilitando l’accesso a documenti importanti in un quadro definito da un decalogo che assicura trasparenza e rispetto dei principi democratici.

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