mercoledì,Aprile 30 2025

Oltre le parole, “Insieme alle donne per le donne”:  avvocati e magistrati reggini uniti per combattere la violenza di genere

Al centro del dibattito sulle nuove normative e sulla necessità di una trasformazione culturale, esperti, giovani avvocati e magistrati si sono uniti per dare voce alle donne e ai diritti da proteggere

Oltre le parole, “Insieme alle donne per le donne”:  avvocati e magistrati reggini uniti per combattere la violenza di genere

Insieme alle donne per le donne… Oltre l’assistenza tecnica: Persone da difendere, Diritti da presidiare. Il convegno organizzato dal Comitato Pari Opportunità degli Avvocati di Reggio Calabria, alla Corte d’Appello, ha rappresentato un’importante occasione di confronto e riflessione sulle tematiche della violenza di genere e della tutela dei diritti delle donne. Sotto il titolo “Insieme alle donne per le donne… Oltre l’assistenza tecnica: Persone da difendere, Diritti da presidiare”, l’evento ha visto la partecipazione di esperti del settore legale, giovani avvocati e magistrati, tutti uniti dalla volontà di promuovere un cambiamento culturale significativo.

Durante il convegno, si è discusso ampiamente delle nuove normative in materia di violenza di genere, ma la riflessione non si è fermata all’aspetto normativo. È emersa con forza l’idea che, oltre alla giusta punizione degli aggressori, sia fondamentale un intervento preventivo, mirato a sensibilizzare la società sul tema della violenza di genere. Le relazioni hanno evidenziato come la violenza non possa essere combattuta solo attraverso le misure punitive, ma richieda un approccio più ampio che coinvolga l’intera comunità.

Un incontro importante, insieme alle donne e per le donne. *Grandi riforme e cambiamenti* sono in atto, ma è sempre più fondamentale parlare con le donne affinché comprendano quali sono i loro diritti e come possano difendersi.  A introdurre i lavori l’Avvocato Saveria Cusumano Presidente Comitato Pari Opportunità – Avvocati Reggio Calabria e Presidente della Rete Calabria dei Comitati Pari Opportunità Avvocati.

«Quello che vogliamo mettere in evidenza è che l’avvocatura al femminile, rispetto a determinate tipologie di reati, ha in teoria una marcia in più. Secondo le ultime ricerche, le donne avvocato sembrano avere una maggiore consapevolezza empatica rispetto agli uomini. Questa empatia, se utilizzata come strumento per avvicinarsi alle donne vittime di violenza, può rappresentare un valore aggiunto nel loro lavoro. Questo, ovviamente, non significa che la difesa delle vittime di violenza debba essere esclusivo appannaggio delle donne avvocato. Ci sono delle eccezioni, ma di certo è innegabile che le donne abbiano una sensibilità maggiore in questo ambito, anche perché purtroppo le vittime di violenza sono *nella stragrande maggioranza dei casi donne. Inoltre, la nascita dei movimenti che hanno portato a una presa di coscienza collettiva sulle questioni di genere è legata direttamente al *movimento femminista degli anni Settanta. Ancora oggi, vediamo le donne in prima linea a lottare e a difendere altre donne, offrendo non solo un’assistenza meramente tecnica, ma un supporto che va oltre, diventando ascolto, vicinanza e condivisione».

I relatori hanno sottolineato l’importanza di educare le nuove generazioni al rispetto e alla dignità delle donne, promuovendo convegni, seminari e campagne di sensibilizzazione che parlino direttamente ai giovani. Il coinvolgimento delle scuole e delle università è cruciale per creare una nuova coscienza collettiva e rompere il silenzio che spesso circonda la violenza di genere. Rosario Infantino Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati Reggio Calabria ha confermato che «Il tema è estremamente interessante e, ahimè, molto attuale. Devo dire che il Consiglio dell’Ordine sta affrontando questa tematica con grande professionalità, e il convegno di oggi ne è una dimostrazione concreta. Penso che la rivoluzione più importante del ventesimo secolo sia stata quella femminile. Le donne hanno saputo inserirsi nella società, occupando ruoli che fino a poco tempo fa erano riservati esclusivamente agli uomini. Lo hanno fatto con competenza e professionalità, e il crescente numero di donne impegnate nelle questioni sociali è una dimostrazione concreta **della loro preparazione e delle loro capacità».

Nel corso dell’evento, è stata anche messa in evidenza la necessità di un dialogo aperto e costante tra avvocati, magistrati e istituzioni, affinché si possa lavorare insieme per la costruzione di una società più giusta e rispettosa dei diritti di tutti. La creazione di una rete di supporto per le donne vittime di violenza è stata identificata come un aspetto fondamentale per garantire loro non solo assistenza legale, ma anche psicologica e sociale.

Ed è stata Flavia Modica, sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria ad approfondire e affrontare la normativa in materia di violenza di genere, adottando una prospettiva che tenga conto non solo del dato tecnico, ma anche di quello giuridico. Uno sguardo al «ciclo della violenza che caratterizza la storia di molte donne vittime di questi reati, e rifletteremo su come questa conoscenza possa incidere concretamente nel nostro lavoro di operatori del diritto, aiutandoci ad affrontare meglio queste tematiche. In particolare, dopo questa prima parte del mio intervento, vorrei approfondire le novità che il Governo intende introdurre con il disegno di legge in materia di femminicidio, che è stato presentato l’8 marzo scorso. L’obiettivo sarà capire quali siano gli aspetti positivi di questa riforma e quali, invece, le criticità che emergono dalle modifiche previste.  

Volendo sintetizzare i punti di criticità, il problema principale è che, purtroppo, il diritto penale viene spesso visto dalla classe politica come uno strumento di propaganda, come se fosse la soluzione definitiva a problemi sociali complessi come la violenza di genere. Tuttavia, questo approccio è limitato, perché si introducono nuovi reati, si inaspriscono le pene, ma non si investono risorse per garantire un’effettiva risoluzione del problema.  E soprattutto, non si investono risorse nella prevenzione, che è un aspetto fondamentale. È necessario un lavoro culturale che deve precedere quello degli operatori giudiziari, e su questo purtroppo il disegno di legge attuale non prevede alcun intervento».

Infine, il convegno ha rappresentato un momento di crescita professionale e personale per i presenti, particolarmente per i giovani avvocati, che hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con esperti del settore e di comprendere l’importanza del loro ruolo nel promuovere i diritti delle donne. La conclusione dell’evento ha lasciato spazio a un messaggio di speranza e determinazione: affrontare la violenza di genere non è solo compito delle istituzioni, ma di ciascun cittadino, affinché si possa costruire un futuro in cui il rispetto e la dignità siano alla base di ogni relazione.

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