San Luca, l’appello di Giusy Staropoli Calafati: «Il 15 aprile tutti davanti alla fondazione Corrado Alvaro»
In un lungo post la scrittrice vibonese, che con i caratteri di Castelvecchi ha recentemente pubblicato il romanzo "Alvaro. Più di una vita", nel giorno del 130° anniversario della nascita dello scrittore chiama a raccolta «intellettuali, poeti, politica e il popolo calabrese» a difesa del presidio di cultura

«La Fondazione Corrado Alvaro ha fatto tanto per San Luca, ha ridato a quel paese la dignità che meritava e che oggi gli viene nuovamente rubata».
In un lungo e articolato post sui social, la scrittrice vibonese Giusy Staropoli Calafati, molto impegnata nella valorizzazione degli scrittori calabresi e autrice del romanzo romanzo “Alvaro. Più di una vita” (Castelvecchi, 2025), commenta il recente provvedimento con cui la prefettura di Reggio Calabria ha sciolto per lo stallo quasi totale delle attività, le perdite in bilancio e parentele con la ‘ndrangheta, la fondazione Corrado Alvaro con sede a San Luca, comune nel cuore dell’Aspromonte in cui quasi 130 anni nacque il grande e poliedrico intellettuale del Novecento.
«Primo presidente della Fondazione Corrado Alvaro, istituita nel 1997, fu Padre Stefano De Fiores; presidente onorario fino alla morte (2011), Don Massimo Alvaro, custode della memoria del fratello Corrado. Attuale presidente Aldo Maria Morace, tra i massimi italianisti del nostro tempo, professore ordinario di lettere presso l’Università di Sassari, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia e direttore della Scuola di Dottorato in Scienze dei Sistemi Culturali. Il suo impegno, in tutta la sua integrità morale e culturale, e di tutti i membri della Fondazione, a qualunque categoria di famiglie questi appartengano, è innegabile. Uomini che ci hanno creduto, e che hanno investito sé stessi in questa straordinaria opera.
Vorrei poter parlare non allo Stato, ma con lo Stato», sottolinea la scrittrice.
Uomini che ci hanno creduto e anche giovani che, grazie alla fondazione, hanno studiato e riscoperto Corrado Alvaro.
«Chiedete, chiedete e vi sarà detto. Chiedete ai tanti ragazzi che si sono rivolti alla Fondazione in questi anni, ai tanti studenti universitari che, supportati dalla Fondazione, hanno redatto tesi su Corrado Alvaro. Chiedete a quanti studiosi, giornalisti sono arrivati a San Luca se la Fondazione si è aperta a loro o è rimasta chiusa. Se la Fondazione, per accedervi, ha chiesto mazzette o ha offerto gratuitamente il suo contributo a chiunque lo abbia cercato. Chiedete. Alvaro si starà rivoltando nella tomba. Don Massimo, sono certa, non starà trovando pace. E Antonio Alvaro si starà dannando, perché il suo Corrado ha lasciato San Luca appena decenne affinché un giorno non lo facesse più nessuno. E invece no. Lo scioglimento della Fondazione Corrado Alvaro, su cui viene gettata l’ombra della ‘ndrangheta, è l’ultimo atto in ordine di tempo, e forse quello definitivo, con cui ai sanluchesi e ai calabresi il messaggio che arriva è chiaro e forte: chiudete. Andate via», tuona ancora Giusy Staropoli Calafati.
Una chiusura che ha il sapore amarissimo di una condanna ad un destino irreversibile che in pochi, troppo pochi, hanno cercato di cambiare. E allora l’appello alla mobilitazione in vista dell’imminente 130° anniversario della nascita di Corrado Alvaro.
«Nessuno ricorda cosa scrive Saverio Strati, ne Il selvaggio di Santa Venere: Nei paesi soli prolifica la mafia, si incarognisce la mafia.
Non voglio immaginare un disegno preciso per San Luca. Non voglio pensare a uno sterminio delle coscienze. Voglio piuttosto immaginare che questo inciampo possa essere riconsiderato.
Oggi siamo tutti San Luca, siamo tutti la Fondazione Corrado Alvaro. E il 15 aprile ci saremo (l’invito è agli scrittori, agli intellettuali, ai poeti, alla politica, a tutto il popolo calabrese), a San Luca, davanti la Fondazione Corrado Alvaro, perché ogni uomo è responsabile del suo tempo.
E se è vero che i calabresi vanno parlati, allora quel giorno ci parleremo tra di noi. Corrado Alvaro non può subire tutto questo.
L’auspicio è che ora la Prefettura faccia il suo rapidissimo corso, che la Fondazione ritorni ai suoi membri, a San Luca, e che si cooperi tutti affinché San Luca rinasca con Corrado Alvaro in questo 130° anniversario.
Intellettuali calabresi, ci siete? O adesso, a primavera, o d’estate è troppo tardi», così conclude, nel suo post, Giusy Staropoli Calafati.
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