Riace, la Prefettura avvia l’azione popolare per la decadenza di Lucano
L’iniziativa promossa da Vaccaro dopo la condanna definitiva del sindaco a 18 mesi per falso

La Prefettura di Reggio Calabria ha richiesto alla locale Avvocatura Distrettuale dello Stato di promuovere l’azione popolare volta a prendere atto della decadenza del sindaco di Riace Mimmo Lucano.
La comunicazione dal Palazzo del Governo è stata acquisita agli atti del Comune nella giornata di lunedì scorso 31 marzo, in risposta alle sollecitazioni della minoranza riacese, che nei giorni scorsi aveva inviato una missiva dopo quanto accaduto nel corso dell’ultimo consiglio comunale, che aveva deciso a maggioranza di rinviare la discussione sulla decadenza del primo cittadino e sulla sentenza definitiva della Corte di Cassazione che ha reso inappellabile la condanna definitiva a 18 mesi per falso ideologico che ha comportato la sua incandidabilità, chiedendo ulteriori approfondimenti al Viminale.
Una condanna che, secondo il Ministero dell’Interno, rientrerebbe dunque nella fattispecie della legge Severino.
Nello specifico, l’articolo 70 del testo unico degli enti locali disciplina un istituto in forza del quale il Prefetto, così come il cittadino elettore (da qui “azione popolare”), al verificarsi di una qualsiasi causa di ineleggibilità o decadenza sindaco, presidente della Provincia, consigliere comunale, provinciale o circoscrizionale, esercita un diritto soggettivo pubblico per attivare, come nel caso di Riace, la decadenza da sindaco. Secondo la Cassazione «L’azione popolare è finalizzata ad utilizzare l’iniziativa per riparare errori della pubblica amministrazione ed eliminare eventuali illegittimità».
Il tutto comporterebbe quindi un ricorso da parte di quest’ultimo ente al giudice civile, davanti al quale il sindaco di Riace potrà opporsi alla decadenza.
«Rivendicherò le mie ragioni in ogni sede per il rispetto che provo nei confronti dei cittadini di Riace che hanno votato un sindaco e un progetto che non è certamente quello di chi spera, per motivi che nulla hanno a che vedere con la politica, di ribaltare l’esito delle elezioni sfruttando una legge tutta da interpretare – aveva commentato il sindaco di Riace ed europarlamentare Avs -. Evidentemente c’è chi pensa che la legge Severino sia una legge giusta solo se riguarda Mimmo Lucano. Mi conforta che secondo i miei legali, la condanna che ho subito non rientra tra quelle che prevedono la decadenza. Detto questo, ho affrontato sette anni di processo sapendo, da innocente, che potevo rischiarne quasi il doppio di carcere. Affronterò anche questa situazione».