mercoledì,Maggio 14 2025

«I Bellocco fanno una strage»: le paure di Beretta e la scelta di pentirsi dopo il tradimento dei suoi complici nel delitto Boiocchi

Il drammatico colloquio in carcere tra il capo ultrà e l’ex compagna dopo la decisione di collaborare con la giustizia. La confessione sull’omicidio dell’amico e mentore: «La ’ndrangheta non c’entra, siamo stati noi. Poi Ferdico e gli altri mi hanno mollato»

«I Bellocco fanno una strage»: le paure di Beretta e la scelta di pentirsi dopo il tradimento dei suoi complici nel delitto Boiocchi

“Allora, per quanto riguarda l’omicidio Boiocchi, non c’entra niente Antonio Bellocco e la famiglia Bellocco, siamo stati noi a organizzare tutto. Praticamente quando è uscito Vittorio dalla carcerazione per tentata rapina in Milano…”. Quando Andrea Beretta decide di pentirsi e parlare con i magistrati della Dda di Milano ha da poco ucciso Totò Bellocco, rampollo della famiglia di ‘ndrangheta.

I pm antimafia cercano di capire cosa sappia dell’omicidio di Vittorio Boiocchi, capo storico della Curva Nord di Milano. Tutto, nell’agguato che ne ha decretato la morte nel novembre 2024, sembra ricondurre a una pista mafiosa. Eppure, spiega Beretta, la ’ndrangheta non ha un ruolo in quel delitto. Lo ha commissionato lui, il delfino di Boiocchi, per paura di essere estromesso dal business del merchandising interista. Una specie di ossessione (per quanto motivata): per lo stesso motivo Beretta ucciderà due anni dopo Bellocco, arrivato a Milano proprio per garantire la successione del capo storico a favore di Beretta.

Le 160 pagine dell’ordinanza che racconta la storia del delitto Boiocchi sono un compendio di rapporti tra il mondo ultrà e quello della criminalità organizzata. E illuminano, almeno in parte, il momento in cui Beretta decide di saltare il fosso dopo le coltellate mortali inferte a Bellocco nel parcheggio di una palestra a Cernusco sul Naviglio.

Beretta, nei primi colloqui con i magistrati, non cerca di nascondere il motivo per il quale ha deciso di uccidere. Spiega “che ha commesso l’omicidio come reazione alla sussistenza di un progetto omicidiario in suo pregiudizio architettato da Marco Ferdico, Gianfranco Ferdico, Daniel D’Alessandro e lo stesso Antonio Bellocco”. I primi tre sono finiti in manette per il delitto Boiocchi: Ferdico si sente tradito dalle persone che aveva coinvolto nell’agguato progettato per prendere il controllo della Curva Nord dell’Inter. Ora i presunti traditori vorrebbero appropriarsi della sua attività di merchandising dopo averlo accusato di aver tenuto per sé parti consistenti di guadagni illeciti provenienti dalla Curva.

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