giovedì,Aprile 25 2024

Visioni di cine(ma) e i 30 anni dalla caduta del muro di Berlino

A trent’anni dalla caduta del muro di Berlino l'iniziativa del Circolo del cinema "Zavattini" che, con l’edizione prossima, che si svolgerà dal 9 al 12 dicembre, giunge alla sua nona edizione

Visioni di cine(ma) e i 30 anni dalla caduta del muro di Berlino

“Sono trent’anni dalla caduta del muro di Berlino e Visioni di cine(ma) indipendente, l’iniziativa del Circolo del cinema “Zavattini”che, con l’edizione prossima, che si svolgerà dal 9 al 12 dicembre, giunge alla sua nona edizione, ricorderà l’evento – afferma il presidente del Circolo, Tonino De Pace – che è simbolo di una cesura e di una trasformazione che ha coinvolto l’intero assetto del pianeta. Ma non si potrà non ricordare che  nonostante la caduta del muro in Germania, nel mondo sono stati innalzati altri muri, ben più numerosi e su quelle macerie che credevamo per sempre inerti, invece vi è stato un proliferare di separazioni e ostacoli alla libera circolazione dell’uomo sulla Terra. Il mondo dal 9 novembre 1989 avrebbe dovuto essere più libero, dopo la caduta di un simbolo di esclusione e di privazione della libertà, invece purtroppo è accaduto il contrario, si sono alzati muri fisici e a volte complice una politica che cavalca l’onda escludente, intollerante e più estrema delle nostre società, ha costruito, con leggi e divieti che vanno in direzione opposta alla necessaria solidarietà nei confronti dei più deboli, muri virtuali, ma altrettanto invalicabili. Questo, per noi del Circolo Zavattini, è un inaccettabile stato di cose che può essere vinto con un impegno che sensibilizzi le persone e crei le condizioni affinché i temi della solidarietà e del diritto alla libera circolazione siano fatti acquisiti e non solo scritti sulle carte mondiali che elencano i diritti dell’uomo. Oggi le cose sembrano essere poste al contrario là dove si arriva perfino a perseguire chi prova a dimostrare che un mondo differente è possibile.

Nei tre giorni di incontri che anche quest’anno offrirà Visioni di cine(ma) indipendente, si ragionerà   monograficamente con ospiti e attraverso le immagini che saranno scelte, anche sui muri, sul loro valore o disvalore politico, sui temi dell’incidenza del muro come tangibile ostacolo alla realizzazione dei diritti. Questo accadeva fino all’8 novembre 1989 in Germania, tra le due popolazioni dell’est e dell’ovest ingiustamente separate da una lunga costruzione in cemento che oggi a pensarla ci parrebbe assurda. Ma lo stesso, purtroppo accade in molte altre parti del mondo e dovremmo provare lo stesso sentimento di assurdità di questa condizione anche per questi muri, visibili o invisibili che siano. 

Questi tra i temi che occuperanno la tre giorni di Visioni di cine(ma) indipendentee lo si farà anche con l’aiuto di tre film Helke Misselwitz– Winter adé[Addio inverno] (1989), Jürgen Böttcher – Die Mauer[Il muro], Sibylle Schönemann – Verriegelte Zeit[Tempo imprigionato], che mettono al centro dell’indagine il muro di Berlino e gli effetti della sua esistenza e della sua caduta.

Il Circolo Zavattini, con questa manifestazione intende lavorare sul presente, ma prendendo lezione dal passato, per continuare discorsi solo interrotti o per avviare nuove e proficue occasioni per valorizzare i temi dei diritti imprescindibili in un profilo culturale che si prova tenere sempre elevato”.

I film che saranno presentati rientrano nel progetto distributivo “1989-2019 Trent’anni senza muro,” della casa di distribuzione indipendente Reading Bloom,  curato da Federico Rossin e Alessandro Del Re. 

Si tratta, come si diceva, di tre lungometraggi: 

 (Addio inverno), di Helke Misselwitz , 1989

Poco prima del crollo della DDR, Helke Misselwitz ha viaggiato in treno attraverso il Paese, intervistando donne della Germania dell’Est di varie età e provenienze. Rivelando le loro frustrazioni, speranze e aspirazioni personali e professionali, Misselwitz dipinge il quadro di una società che cambia.

(Il Muro), di Jurgen Böttcher, 1990 

Un film sugli ultimi giorni del Muro di Berlino nel centro della città intorno a Potsdamer Platz e alla Porta di Brandeburgo, in cui lo smantellamento del muro pervade i sensi. Il film più rappresentativo sulla caduta del Muro di Berlino, in cui le immagini sono mostrate sullo sfondo acustico di macchine edili, masse curiose e l’arrivo inarrestabile dei media. Die Mauer riflette l’anima di Berlino in quei giorni di cambiamento. 

 (Tempo bloccato), di Sybille Schönemann, 1990 

Sibylle Schönemann era una regista della Germania dell’Est. Nel 1984, lei e suo marito sono stati arrestati dalla Stasi e incarcerati per poi essere esiliati nella Germania occidentale. Dopo la riunificazione, è tornata in patria con una troupe cinematografica per incontrare i suoi “carnefici”, che non hanno mostrato alcun rimorso…

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