sabato,Aprile 20 2024

Un terzo dei 55 siti Unesco è nel Sud. Pentedattilo, patrimonio dell’umanità?

Il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli, al convegno “I siti Unesco e i territori in rete" ha confermato che «c’è ancora un grande potenziale di sviluppo inespresso»

Un terzo dei 55 siti Unesco è nel Sud. Pentedattilo, patrimonio dell’umanità?

Di Francesco Bolognose – Quella “mano” verso il cielo non è patrimonio dell’umanità? «Oggi nei territori che ospitano i siti italiani dichiarati patrimonio dell’umanità si concentrano 1 impresa turistica su 3 e 2 aziende su 5 del sistema culturale e creativo italiano».
Il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli, al convegno “I siti Unesco e i territori in rete: la valorizzazione attraverso la cultura, il turismo e l’enogastronomia”, che ha aperto i lavori dell’ VIII edizione della Borsa Internazionale del Turismo Culturale e alla IV edizione della Borsa Food & Drink tenutasi  a Matera,
Capitale Europea della Cultura 2019, ha posto l’attenzione su questo che potrebbe essere un formidabile stimolo all’economia.

«I 55 siti Unesco sono un risultato importante per il nostro Paese, ma devono diventare un effettivo fattore di crescita economica. Al Sud, dove si trova un terzo di questo importante patrimonio, come nel resto d’Italia c’è ancora un grande potenziale di sviluppo inespresso di queste aree che dobbiamo sapere cogliere favorendo sinergie e collaborazioni. E per questo bisogna passare dalla mera logica di conservazione del nostro patrimonio artistico, culturale e naturalistico ad una logica di valorizzazione complessiva che a più livelli inglobi tutti i settori coinvolti: dal turismo alle imprese del sistema culturale e creativo, dalle nuove tecnologie alle start- up di imprese nei settori innovativi e in quelli dei mestieri tradizionali».

Un richiamo importante per gli amministratori, e non solo, di quei territori nei quali insistono i siti Unesco. Tra i 55 “eletti” non scorgiamo  alcun sito della punta dello Stivale, nonostante l’originalità di tanti tesori (naturali e non)  custoditi nello scrigno reggino. Pentedattilo, e non solo, non è forse patrimonio dell’umanità?

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