giovedì,Marzo 28 2024

Dai percorsi e itinerari museali reggini una forte spinta all’economia

Tra i 110 percorsi museali individuati dall'Istat c'è quello che muove dal museo di Reggio Calabria per dipanarsi su sedici itinerari nell'ambito di 11 comuni

Dai percorsi e itinerari museali reggini una forte spinta all’economia

di Francesco Bolognese – Dai percorsi e itinerari museali reggini (e delle Calabria) potrebbe arrivare una forte spinta all’economia. Con la cultura si mangia! «Bellezza,cultura e creatività fanno aumentare ricchezza e occupazione dell’Italia». Così Ermete Realacci a margine della presentazione del Rapporto 2019 “Io sono cultura – L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi”, elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere in collaborazione con la regione Marche. Il presidente di Symbola ha ribadito che «se l’Italia produce valore e lavoro puntando sulla cultura e sulla bellezza aiuta il futuro e favorisce un’economia più a misura d’uomo,anche per questo, più competitività». La Calabria, secondo la ricerca, è nelle retrovie «per incidenza della filiera in termini di valore aggiunto e occupazione». Purtroppo però Reggio Calabria e le altre consorelle calabresi non figurano «tra le prime venti province per ruolo del sistema produttivo culturale e creativo nell’economia locale anno 2018».

Tutto ciò stride se guardiamo ai tanti tesori custoditi nello scrigno calabrese e reggino in particolare. Ma l’inversione di tendenza è possibile. Un interessante assist giunge,proprio in questi giorni, dall’Istat che di fronte «alle difficoltà degli amministratori locali di reperire informazioni integrate relative ai luoghi di interesse circostanti – ha elaborato – un contributo finalizzato all’individuazione di percorsi ed itinerari museali inseriti in una rete culturale».
L’Istituto di Statistica ha fornito «indicazioni utili a definire politiche museali a livello locale suggerendo, attraverso l’analisi dei dati 2015/16 dell’Indagine sui Musei e le istituzioni similari che sono stati geo-referenziati, possibili azioni per lo sviluppo culturale dell’insieme territoriale».

Sono stati individuati “percorsi ed itinerari museali” che dal “polo più attrattivo (il museo più visitato della provincia) conducono in 30 minuti di auto ad altri musei. «Tutto per valorizzare quelle realtà museali che, per motivi diversi, non riescono a utilizzare al meglio le proprie potenzialità. In questa prospettiva non soltanto il museo meno frequentato potrebbe trarne beneficio ma anche quello al centro dell’attenzione dei visitatori, poiché inserito in una rete culturale ancorata all’identità locale, che potrebbe apportare ricadute positive in termini più ampi sull’intero territorio».
Tra i”110 percorsi museali” individuati dall’Istat c’è quello denominato Museo Archeologico Nazionale (MarRc), che muove dal museo di Reggio Calabria per dipanarsi su sedici itinerari nell’ambito di 11 comuni. All’interno di questo percorso museale insistono ben «17 musei, di cui 9 privati e 8 pubblici,i quali hanno registrato 228mila visitatori a fronte di 128mila arrivi turistici».
Un dato interessante: è da qui che bisogna ripartire, facendo sistema con gli altri protagonisti del territorio che sono già scesi in campo, MarRC e Camera di commercio.

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