giovedì,Marzo 28 2024

Reggina: il presidente Luca Gallo racconta il suo intimo dolore

Il patron amaranto, in visita al reparto di Oncologia, parla ai microfoni de IlReggino.it: «Dieci anni fa persi mio padre per un tumore al fegato. Qui ho incontrato sorrisi». «Reggio? Incredibilmente bella»

Reggina: il presidente Luca Gallo racconta il suo intimo dolore

«Si dice sempre non succede mai a me. Ecco, a me è successo con mio padre, l’ho perso dieci anni fa per un tumore al fegato». Il presidente della Reggina, Luca Gallo, si racconta ai microfoni de IlReggino.it in occasione della sua visita al reparto di Oncologia del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria. 

«Era un obbligo morale essere qui. So come queste patologie possano devastare una famiglia – rimarca il patron amaranto – è qualcosa di terribile, forse la malattia più brutta che c’è». Passa fra le stanze del reparto, Luca Gallo, e non esista a definirlo «un luogo che affronta mille problematiche, un luogo di trincea e prima linea, dove si combatte una guerra: tante volte vincendola, o altre perdendola».

Il presidente amaranto è colpito dal dinamismo di Francesco Provenzano, presidente dell’associazione Arco: «Francesco mi ha detto delle cose stupende, del suo impegno, di ciò che fa». Non si aspettava di trovare serenità ad accoglierlo, ed invece si è dovuto ricredere: «Appena sono arrivato ho trovato persone che mi hanno sorriso». Ma il monito del presidente è forte e chiaro: «Le istituzioni devono finalmente prendersi la responsabilità di dare un aiuto reale e concreto».

Poi arriva la condivisione di un momento intimo: «Si dice sempre “non succederà mai a me”. Ebbene, a me è successo con mio padre. Ci si può trovare nella stessa situazione e, quando guardi i loro occhi, ti accorgi che, se esiste un Dio, ha toccato proprio loro». La promessa è chiara: «La Reggina aiuterà l’associazione Arco per quel che può fare un club calcistico. Tuttavia non siamo noi a fare qualcosa per loro, ma al contrario». 

Alla domanda su come veda Reggio, la risposta è eloquente: «Incredibilmente bella». E se ci fosse qualcosa da cambiare? «Qualcosa c’è, ma non posso dire niente su cosa sia. Mi viene ma mordermi la lingua, ma non è il caso che dica determinate cose. La gente lo sa, basta informarsi».

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