venerdì,Marzo 29 2024

“Casa di Benedetta”, il murales che racconta il passaggio verso la luce

Un'iniziativa del Csv per sostenere le associazioni desiderose di raccontare il volontariato attraverso formule nuove e partecipative

“Casa di Benedetta”, il murales che racconta il passaggio verso la luce

È stato inaugurato, lunedì 23 dicembre, presso “Casa di Benedetta”, un murales realizzato nell’ambito di un’iniziativa nata dalla volontà del CSV (Centro Servizi al volontariato) di offrire sostegno a quelle associazioni desiderose di raccontare il volontariato attraverso formule nuove e partecipative. Il progetto è stato denominato “i Colori della vita”. L’associazione Abakhi insieme all’USSM (Ufficio di Servizio Sociale per Minorenni), I’UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna) e l’Accademia delle Belle Arti supportati dal Csv hanno creato una sinergia efficace di partecipazione e accoglienza che è riuscita a tradurre a pieno il tema principale della progettualità. Il murales racconta con colori e figure il passaggio dal buio da dove, comunque, vi è sempre una destinazione rivolta verso la luce.

Le note musicali, inserite nell’opera, rappresentano la bellezza attraverso il brano “A modo tuo” che, oltre ad essere la canzone preferita di Benedetta Nieddu Del Rio è anche un testo intriso di significati, perchè tutti coloro che entreranno nella casa saranno accolti con il loro modo di essere, con i propri errori, i propri talenti, le proprie paure, e le proprie potenzialità. All’inaugurazione erano presenti accanto all’Associazione Abakhi rappresentata da Alessandro Cartisano, il direttore del Csv due Mari di Reggio Calabria Giuseppe Pericone, il direttore dell’Accademia delle Belle Arti Francesco Scialò, la funzionaria dell’Uepe Velia Nicolò, la direttrice dott.ssa Pina Garreffa dell’Ufficio Servizi Sociali del tribunale dei minori, i rappresenti della Fondazione Benedetta è la Vita con Costantino Nieddu Del Rio e Carmela Cimino e Bruna Mangiola in rappresentanza della Caritas Diocesana.
«Il murales evidenzia la proficua cooperazione tra soggetti che hanno un fine comune sociale ed etico – ha sottolineato Pericone – il valore più grande di questo progetto è stato quello di aver messo insieme persone e progettualità provenienti da percorsi totalmente diversi. Il loro stare insieme ha consentito ai sogni di diventare segni capaci di testimoniare come, anche nei momenti più bui e difficili, sia possibile dare alla luce qualcosa di bello».

«Il progetto ha rappresentato per la persona che abbiamo in carico una bellissima opportunità per rivedere il suo passato e per rielaborarlo – ha evidenziato Nicolò – la valenza di questo progetto l’ho percepita nell’entusiasmo con cui questa persona mi raccontava quello che stava facendo. Un entusiasmo che non era legato tanto alla dimensione del fare ma a quella emozionale, ai sentimenti che suscita il sentirsi utili».
E, ancora, «Abbiamo messo in gioco i nostri ragazzi del primo anno che hanno lavorato con grande passione e dedizione considerando che è stata per loro la prima volta in un’operazione del genere – ha affermato il Direttore dell’Accademia delle Belle Arti – siamo veramente contenti perché cooperando con l’Associazione Abakhi abbracciamo la loro causa, un gruppo di persone positivo e sempre in prima linea».

Carmela Cimino della Fondazione Benedetta è la Vita punta sull’efficacia del progetto: «Più che con le parole siamo interessati nel presentare Casa di Benedetta con i fatti che ci conduce verso l’apertura ufficiale di una struttura di grande valenza ed importanza. Desideriamo che, quando sarà terminata, sia la casa di tutti».
Costantino Nieddu del Rio fa eco alle parole di Carmela Cimino: «Il murales è soltanto un simbolo del grande lavoro che stanno facendo i ragazzi dell’associazione Abakhi per completare la “Casa di Benedetta” e noi, come “Fondazione Benedetta è la vita”, siamo veramente felici di poter dare il nostro contributo per la realizzazione di questa casa messa a disposizione dai padri monfortani e che i ragazzi stanno portando avanti. Sarà un bel momento quando la casa potrà ospitare dei minori in situazione di disagio. Si raccoglierà un bel frutto ma altrettanto importanti sono i tanti semi che questi ragazzi stanno spargendo.
«Casa di Benedetta è un progetto molto importante per tutti noi – ha evidenziato Bruna Mangiola, responsabile Welfare della Caritas Diocesana – ogni passo in avanti che muoviamo è emozionante. Lo facciamo insieme ai tanti che, in Italia e anche in Europa, ci sostengono».
«Operiamo sul territorio reggino e Casa di Benedetta rappresenta il nostro progetto più importante» ha sottolineato Cartisano – lavoriamo con impegno verso l’apertura della struttura che appare ogni giorno sempre più vicina. L’inizio delle attività ci consentirà l’accoglienza di minori in condizione di disagio. Il murales è stato creato grazie alla professionalità ed alla collaborazione di diversi e straordinari attori. Un piccolo tassello a testa per realizzare un processo verso il trionfo della condivisione e delle emozioni reciproche». È seguito un momento conviviale e di scambio di auguri.

top