Riace, Chiara Mosciatti: «Non ci sono i presupposti per portare avanti il mio lavoro»
La vicenda tra il sindaco Trifoli e Jasmine Cristallo è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso
«Qui a Riace mancano i presupposti per portare avanti il mio lavoro». Si chiude qui, almeno per il momento, il sogno di Chiara Scolastica Mosciatti. Un sogno che si chiama “I Viaggiatori, Nuovi Bronzi per Riace”, un progetto che voleva creare un’identità artistica tra Amsterdam e Riace, istallando nella cittadina calabrese una nuova versione dell’opera “The Carriers from Afar”, un gruppo scultoreo in bronzo creato nel 1989 per Amsterdam da uno dei primi e più importanti artisti della diaspora afro-caraibica, Nelson Carrilho. Un sogno che aveva vacillato (come vi abbiamo raccontato qualche giorno fa) lo scorso 12 dicembre, per «l’esitazione da parte del sindaco di Riace nel condannare la reazione violenta di alcuni reggini alla mia contestazione a Salvini, avvenuta in sala Calipari dove lo stesso Trifoli era presente» spiega l’artista ed attivista dal suo profilo. Un sogno che si è definitivamente infranto dopo il gesto del primo cittadino di Riace che ha pubblicato alcuni dati sensibili di Jasmine Cristallo, portavoce calabrese delle Sardine, movimento al quale la stessa Chiara appartiene.
Così il saluto, come succede sovente, passa oggi dal profilo Facebook. «Dopo gli eventi del 12 dicembre a Reggio Calabria – racconta – ho rinunciato all’opportunità di usare gli spazi e gli strumenti offertimi dal Municipio di Riace affinché io potessi lavorare al mio progetto “I Viaggiatori. Nuovi Bronzi per Riace”. La decisione è nata dall’insostenibile incoerenza fra il calore con cui sono stata invitata estate scorsa a partecipare all’inaugurazione a Marina di Riace della panchina rossa, simbolo della lotta alla violenza sulle donne» e la mancata reazione di Trifoli alle violente contestazioni subite dalla donna nell’occasione della visita di Salvini a Reggio Calabria.
«La violenza sulle donne – prosegue – è un tema molto discusso oggi, che la destra sta usando allo stesso modo in cui si usano le parole chiave sui social: dandogli smalto e svuotandolo di senso. I recenti avvenimenti che hanno coinvolto Jasmine Cristallo mettono una pietra tombale sull’onestà intellettuale con la quale l’attuale sindaco di Riace tratta tale tema. Oggi sono tornata in Comune per ufficializzare la sospensione del mio lavoro, riprendere le ultime cose lasciate e salutare i dipendenti comunali, che mi hanno trattato con grande affetto ogni singolo giorno speso insieme». Domani è prevista la partenza per i Paesi Bassi per poi proseguire per il Curaçao, «dove parlerò di come la Calabria di Riace e di Soumaila Sacko sia un luogo strategico per una scultura di Carrilho, capace di ribaltare la percezione di come i luoghi attraversano le tempeste storiche». Una partenza col rammarico di non poter presenziare domani, a Catanzaro, al processo per Soumaila Sacko. «Testimonieranno i sopravvissuti, e mi duole molto mancare proprio questa udienza. Se potete, andate. Ad accogliervi ci saranno Aboubakar, Peppe e Silvia, attivisti integerrimi nonché persone che hanno profondamente influenzato il mio ritorno in Italia». Un anello che manca alla chiusura perché l’apertura, per l’artista marchigiana, al mondo del Sud era arrivata proprio dalla triste vicenda del bracciante e militante Usb, ucciso con un colpo di fucile alla testa nell’area dell’ex fornace Tranquilla di San Calogero (Vibo Valentia). Una morte che è stata «Un trauma che ha scosso molte coscienze – secondo Chiara – poiché contiene tutti i mali del mondo: veleni calabresi, corruzione italiana e sfruttamenti globali». Anche in questo caso il progetto ha fatto il giro dell’Europa. Il progetto d’amore per Riace si ferma qui. Ma conoscendo la sua perseveranza, non è escluso che possa ritornare, con un nuovo progetto e un nuovo messaggio di fratellanza e di comunità, magari su altre sponde più recettive.