mercoledì,Aprile 24 2024

Mario Spallino interpreta StupidoRisiko con ironia, l’assurda e brutale realtà della guerra

Lo spettacolo di Emergency nella rassegna dall'associazione Amici della Musica Manfroce

Mario Spallino interpreta StupidoRisiko con ironia, l’assurda e brutale realtà della guerra

A Polistena Mario Spallino interpreta StupidoRisiko e denuncia, con ironia, l’assurda e brutale realtà della guerra. Lo spettacolo di Emergency nella rassegna dall’associazione Amici della Musica Manfroce.


«Se conoscessimo meglio la storia non staremmo buoni a sopportare tutto questo. Siamo impotenti? No. Si può fare. C’è bisogno di conoscenza e di diritti, iniziando da quelli fondamentali alla Salute e alla Vita, non di armi. La garanzia dell’accesso alle cure sanitarie è la prima forma di giustizia. Si può fare. Alcuni lo fanno. Emergency lo fa. Ogni riferimento, a personaggi realmente esistiti o a fatti realmente accaduti, è da ritenersi assolutamente volontario», Mario Spallino chiude così il monologo Stupidorisiko.

Una geografia di guerra, di scena all’auditorium comunale di Polistena, nell’ambito della rassegna di eventi promossa dall’associazione Amici della Musica Nicola Antonio Manfroce di Palmi, presieduta da Antonio Gargano, e cofinanziata nell’ambito dall’avviso pubblico Eventi culturali 2018 della Regione Calabria, con il contributo del Mibact.

La realtà della guerra, che resta una tragedia senza fine di cui civili innocenti e inermi sono vittime e di cui gli artifici e le maschere della propaganda e di certa servile disinformazione alterano la percezione, è stata raccontata nella sua crudezza e brutale essenzialità dall’attore toscano Mario Spallino nello spettacolo di teatro prodotto da Emergency, scritto e diretto da Patrizia Pasqui e selezionato all’interno della XIV edizione di Tramedautore, Festival internazionale della nuova drammaturgia.

Una riflessione profonda e necessaria sui conflitti che dal Novecento fino ad oggi hanno segnato e segnano la storia, mietendo vittime innocenti e nutrendo interessi opposti al concreto ed effettivo benessere dell’umanità, che non di guerre avrebbe bisogno ma di pace, diritti e dialogo. Tra le contraddizioni più forti, la produzione di armi, e dunque i relativi profitti, tra le voci di bilancio di Paesi che parlano di Pace e Democrazia, tra cui anche l’Italia.

«L’ironia è tristemente spontanea al momento di analizzare i fatti e prendere atto che, al netto della propaganda di cui sono infarciti i racconti ai quali assistiamo, nessuna guerra può e potrà mai essere giusta – ha commentato l’attore Mario Spallino – e ogni guerra è, invece, una tragedia infinita che genera soltanto distruzione e morte. Non esiste la guerra umanitaria perché la guerra è disumanità. La conoscenza della storia è l’antidoto per alimentare consapevolezza, per guardare ai conflitti lucidamente. Per questo Emergency ha scelto di investire anche nell’attività di sensibilizzazione attraverso il teatro. Ero stato già in Calabria anche per gli altri due spettacoli che l’organizzazione ha prodotto, Viaggio Italiano e C’era una volta la guerra, e sono stato contento di tornare per proporre questo in altre località», ha dichiarato Mario Spallino.


La consapevolezza circa la realtà della guerra cresce al ritmo della narrazione, partita dalla Prima Guerra Mondiale fino ai recenti scontri in Libia. Sul filo di un racconto epistolare di un giovane marine toscano, che scrive alla madre dall’Iraq e che ha scelto di partire per la guerra, come il bisnonno Beppe, invece di studiare, si snoda la narrazione intrisa di dati e fatti storici.

Mario Spallino ha guidato sapientemente il pubblico, con l’ausilio della carta geografica, in un viaggio, tutt’altro che scontato, tra i tanti luoghi profanati dalla guerra di ieri e di oggi. Per il giovane marine toscano la guerra è un lavoro ma la sua convinzione, scorrendo la storia del Novecento, vacillerà fino a svanire. Una narrazione che, per la mole di conflitti consumatisi e ancora in atto, non ha la presunzione di essere pienamente esaustiva. Non esiste tempo che basti per narrare le 14600 guerre combattute nei 5600 anni di storia scritta.

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