La Fidapa di Locri ricorda la Shoah con un momento di riflessione sull’olocausto
Storie terribili, che sono diventate la sceneggiatura di moltissimi film, premiati nelle diverse mostre cinematografiche, come il film “Arrivederci ragazzi”, di Louis Maelle, proiettato a Locri
di Elena Gratteri – Il giorno della Memoria, la Shoah, che si celebra il 27 gennaio in tutto il mondo, è un momento di riflessione sull’Olocausto degli ebrei e non solo, al quale nessuno deve rinunciare.
Dalla televisione ai giornali, dalle istituzioni scolastiche alle associazioni; tutti si sono fermati per ricordare la persecuzione e la strage di milioni di ebrei, ma anche di omosessuali, disabili, anziani.
Un fatto storico che è diventato, inesorabilmente, parte delle nostre vite, attraverso la lettura di libri, molti dei quali autobiografici, scritti da chi si è salvato ed ha potuto raccontare i patimenti subiti ed il tormento che li ha accompagnati per il resto della vita.
Storie terribili, che sono diventate la sceneggiatura di moltissimi film, premiati nelle diverse mostre cinematografiche, come il film “Arrivederci ragazzi”, di Louis Maelle, Leone d’oro alla quarantaquattresima Mostra Internazionale di arte cinematografica di Venezia.
Film che è stato scelto dalla Presidente della FI. DA. PA., sezione di Locri, Francesca Scaramozzino, per celebrare la Shoa, perché il 27 gennaio non si può far passare come un giorno qualunque.
Prima della proiezione del film la Presidente ha ricordato il senso della commemorazione dei milioni di individui morti nei campi di sterminio nazisti e di come nel mondo ci siano state, purtroppo, altre Shoah.
Il film scelto è ambientato nella Francia occupata dai nazisti (1944), con il sottofondo dei bombardamenti ed il pericolo costante dei rastrellamenti dei tedeschi.
Il regista lascia spazio al nascere di un’amicizia tra due ragazzini, ospitati in un collegio, uno dei quali ebreo e segretamente nascosto sottofalso nome, grazie al direttore, Padre Jean, che ospita anche altre due persone, affinché siano salvate dalle persecuzioni.
L’ intento di Padre Jean, in realtà Padre Jacques de Jésus non si è potuto realizzare, nonostante avesse fatto di tutto per proteggere i ragazzi ebrei, insieme ai quali venne arrestato e portato in un campo di concentramento.
Per la sua azione Padre Jacques de Jésus fu proclamato giusto tra le Nazioni dopo la sua morte, che avvenne dopo essere stato liberato dal campo di concentramento di Gusen.
La pellicola non si sofferma su come nei campi di concentramento veniva negata agli uomini la loro umanità, bensì sul sentimento puro e sincero di un giovane, che, pur venendo a sapere che aveva davanti a sé un ragazzo ebreo perseguitato, non ha avuto paura di essergli amico, cosi come il prete, direttore del collegio, non ha avuto paura di ospitare lui e gli altri ragazzi per salvarli.
Azioni di solidarietà che, per fortuna, in un momento terribile per l’ umanità, sono state compiute da più di una persona ed hanno salvato molte vite dai campi di concentramento e dai forni crematori.
Prima della visione del film è intervenuta la socia avvocato Elisa Sansalone, che ha approfondito ed illustratori presenti l’emanazione delle leggi razziali, avvenuta sotto il fascismo, triste pagina della nostra storia.
All’evento erano presenti la Vice Presidente di distretto Sud ovest avvocato Patrizia Pelle, la Presidente della sezione FI. DA. PA. di Siderno avvocato Angela Giampaolo, la Past President di Siderno Lina Milardi e la Past President dell’AMMI Anna Maria Ferraro.
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