mercoledì,Aprile 24 2024

La Fidapa di Locri ricorda la Shoah con un momento di riflessione sull’olocausto

Storie terribili, che sono diventate la sceneggiatura di moltissimi film, premiati nelle diverse mostre cinematografiche, come il film “Arrivederci ragazzi”, di Louis Maelle, proiettato a Locri

La Fidapa di Locri ricorda la Shoah con un momento di riflessione sull’olocausto

di Elena Gratteri – Il giorno  della Memoria, la Shoah,  che si celebra il 27 gennaio in tutto il mondo, è un momento  di riflessione sull’Olocausto degli ebrei e non solo, al quale nessuno deve rinunciare. 

Dalla televisione  ai giornali,  dalle istituzioni  scolastiche  alle associazioni; tutti si sono  fermati per ricordare la persecuzione e la strage di milioni di ebrei, ma anche di omosessuali, disabili, anziani. 

Un fatto storico che è diventato, inesorabilmente, parte delle  nostre  vite, attraverso la lettura di libri, molti dei quali autobiografici,  scritti da chi si è  salvato ed ha potuto raccontare i patimenti  subiti  ed il tormento che li ha accompagnati per il resto della vita. 

Storie  terribili, che sono diventate  la sceneggiatura  di moltissimi film, premiati  nelle diverse mostre cinematografiche, come il film “Arrivederci ragazzi”, di Louis Maelle, Leone d’oro  alla quarantaquattresima Mostra Internazionale di arte cinematografica  di Venezia. 

Film che è  stato scelto dalla Presidente della FI. DA. PA., sezione  di Locri, Francesca Scaramozzino,  per celebrare  la Shoa, perché il 27 gennaio non si può far passare come un giorno qualunque.

Prima della proiezione del film la Presidente ha ricordato il senso della commemorazione dei milioni di individui morti nei campi di sterminio nazisti e di come nel mondo ci siano  state, purtroppo, altre Shoah.

Il film scelto è ambientato nella Francia occupata  dai nazisti (1944), con il sottofondo dei bombardamenti  ed il pericolo  costante dei rastrellamenti  dei tedeschi. 

Il regista lascia spazio al nascere di un’amicizia  tra due ragazzini, ospitati  in un  collegio,  uno dei quali  ebreo e segretamente  nascosto  sottofalso nome, grazie al direttore, Padre Jean, che ospita anche altre due persone,  affinché  siano salvate dalle persecuzioni. 

 L’ intento di Padre Jean, in realtà Padre Jacques de Jésus non si è  potuto realizzare, nonostante avesse fatto di tutto per proteggere i ragazzi ebrei, insieme ai quali venne arrestato e portato in un campo di concentramento. 

Per la sua azione Padre Jacques de Jésus  fu proclamato giusto tra le Nazioni  dopo la sua morte, che avvenne dopo essere stato liberato  dal campo di concentramento di Gusen. 

La pellicola non si sofferma su come nei campi di concentramento  veniva negata agli uomini la loro umanità,  bensì sul sentimento puro e sincero  di un giovane, che, pur venendo a sapere che aveva davanti a sé un ragazzo ebreo perseguitato, non ha avuto paura di essergli amico, cosi come il prete, direttore del collegio,  non ha avuto paura di ospitare lui e gli altri ragazzi per salvarli.

 Azioni di solidarietà  che, per fortuna,  in un momento  terribile per l’ umanità,  sono state compiute da più  di una persona ed hanno salvato molte vite dai campi di concentramento  e dai  forni crematori.  

Prima della visione del film è intervenuta la socia avvocato Elisa Sansalone, che  ha approfondito ed  illustratori presenti  l’emanazione delle leggi razziali, avvenuta sotto il fascismo,   triste pagina della nostra storia.

All’evento erano presenti la Vice Presidente di distretto Sud ovest avvocato Patrizia Pelle, la Presidente della sezione FI. DA. PA. di Siderno avvocato Angela Giampaolo, la Past President  di Siderno Lina Milardi e la Past President dell’AMMI Anna Maria Ferraro. 

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