giovedì,Aprile 25 2024

A Teatro Primo va in scena “Mi abbatto e sono felice”

Sabato 15 alle 21 e domenica 16 alle 18.15 il monologo eco-sostenibile di e con Daniele Ronco

A Teatro Primo va in scena “Mi abbatto e sono felice”

A Teatro Primo va in scena “Mi abbatto e sono felice”, sabato 15 alle 21 e domenica 16 alle 18.15. Si tratta di un monologo eco-sostenibile di e con Daniele Ronco, regia di Marco Cavicchioli.

Disagio, crisi, scarsa produttività, povertà, inquinamento, surriscaldamento globale, etc.. Ma come, nell’era del benessere ci sono tutti questi problemi?! La felicità dell’uomo occidentale pare essere direttamente proporzionale a quanto produce e quanto consuma: producendo si ottiene denaro e più denaro si possiede, più si consuma e ci si sente felici.

Siamo certi di questa affermazione? Molti di noi avrebbero la risposta pronta, ma a parole siamo bravi tutti. Sono i fatti quelli che contano. Pensiamo per un attimo alla tensione che scorre all’ora di punta nei centri delle città, quando basta un clacson per far scoppiare una rissa.

L’unica ancora di salvezza è l’Amore. L’unica variabile impazzita, l’unica variabile a sfuggire alle leggi della fisica e della chimica. L’amore per se stessi, per le altre creature e per il pianeta che ci ospita potrà salvarci da un declino altrimenti inarrestabile.

L’amore non costa, non crea PIL, non inquina, è scomodo perché fa ammalare di meno, perché sfugge alle statistiche, perché non è tassabile, almeno per ora. “Mi abbatto e sono felice” non utilizza energia elettrica in maniera tradizionale. Si autoalimenta grazie allo sforzo prodotto dall’attore in scena, che pedalando per un’ora intera su una bicicletta recuperata nel garage del nonno, fa girare una dinamo collegata ad un faro, che si illumina a seconda dell’intensità della pedalata.

Non sono presenti altri elementi scenici, i costumi sono essenziali e originali di nonno Michele. Le musiche sono live. È lo stesso attore ad accompagnare il pubblico in alcune esperienze sensoriali, suonando uno strumento a percussione in legno, realizzato a mano da un artigiano africano.

Elementi di scena Piero Ronco, Federico Merula, Lorenzo Rota, realizzato con il sostegno di Teatro Tangram, Fondazione Piemonte dal Vivo, Città di Orbassano, Comune di Cumiana, produzione Mulino ad Arte Teatro.

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