giovedì,Aprile 25 2024

Coronavirus a Reggio Calabria,”La biblioteca dei ragazzi” al sindaco: «Troppo poco è stato fatto per i bambini»

Nella lettera viene chiesto alle istituzioni locali di prendere provvedimenti coraggiosi, di cogliere un’opportunità nella crisi e di ripartire da una maggiore attenzione agli spazi riservati

Coronavirus a Reggio Calabria,”La biblioteca dei ragazzi” al sindaco: «Troppo poco è stato fatto per i bambini»

Lettera aperta al Sindaco

Siamo genitori, insegnanti, pediatri, operatori e operatrici culturali, educatori e educatrici, cittadini e cittadine di varie estrazioni professionali con istanze urgenti che riguardano le bambine e i bambini della città, la loro salute, il loro accompagnamento verso la nuova fase, e le successive, di questa emergenza sanitaria. Chi tra noi lavora per e con le bambine e i bambini, durante questo periodo, ha continuato a sostenerli/e, a dare man forte alle famiglie, nei modi in cui era possibile. Ma ha sentito una lacuna grave nelle parole e nelle azioni di chi rappresenta le istituzioni.

Troppo poco è stato detto e fatto in sostegno di genitori, bambine e bambini. Come ha scritto Franco Lorenzoni, “per rovesciare questa mancanza di attenzione c’è bisogno di un segno, forse di un sogno” (Partiamo dai bambini per aprire le città, “Internazionale”, 30 aprile 2020). Il segno/sogno, per noi, è che la città riparta proprio dai bambini e dalle bambine.

Chiediamo alle istituzioni locali di prendere provvedimenti coraggiosi, di cogliere un’opportunità nella crisi. Chiediamo di ripartire da una maggiore attenzione agli spazi riservati a loro: anzi, dall’idea che non si debbano riservare spazi per loro, come dei recinti, ma che l’intera città sia a misura di bambino/a.

È evidente che al momento non lo è. Può diventarlo. Può partire, proprio da questo momento, una metamorfosi della città. Le bambine e i bambini usciranno, per forza di cose, dalle loro case. Avranno bisogno di trovare una città che adesso li accolga veramente. Avranno bisogno di più spazio all’aperto. Solo le amministrazioni locali insieme con i cittadini possono, in questo momento, rendere effettivo un diritto alla salute che passa anche dalla possibilità di uscire all’aperto in sicurezza. Si può fare: cooperando con le realtà professionali che già da anni lavorano per e con i bambini, valorizzando le possibilità che i luoghi offrono e il significato che hanno per le persone. Luoghi e spazi che già esistono. Esistono i quartieri. Esistono le piazze, le piazzette, le aiuole, i piccoli giardini pubblici. Esistono, ma spesso sono impraticabili.

Chiediamo ascolto e proponiamo:
di progettare insieme la ripresa in sicurezza di attività culturali, sociali e ludico-ricreative da poter svolgere all’aperto, per poche persone alla volta finché sarà necessario, aprendo sin da subito un confronto con gli operatori culturali e per l’infanzia che già operano da diversi anni sul territorio;
– di porre particolare attenzione, nella programmazione degli interventi, soprattutto alle aeree più periferiche della città: quelle in cui le famiglie stanno soffrendo ancora di più la distanza e l’isolamento;
la sanificazione, riqualificazione e manutenzione costante delle aeree verdi dei quartieri, delle piazze, dei parchi aperti. Occorre prepararli, attrezzarli; bisogna dimostrare, con il linguaggio delle cose ben fatte e degli ambienti accoglienti, il posto che bambine e bambini devono avere riconosciuto nella città perché è loro.

Una presa di posizione chiara per evitare il dilagare di atteggiamenti prevenuti nei confronti di genitori, bambine e bambini, le cui esigenze continuano a essere poco comprese. Chiediamo che le Amministrazioni facciano la loro parte con una comunicazione istituzionale che tratti i cittadini da adulti e i bambini da cittadini, informi più che ammonire, contrasti e non colluda con la deriva violenta del linguaggio pubblico».


La Biblioteca dei Ragazzi Reggio Calabria

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