giovedì,Aprile 25 2024

Coronavirus, gravi violazioni nelle celebrazioni liturgiche. La diocesi di Locri-Gerace interviene

La lettera del vicario, don Romeo, segnala l'invio di segnalazioni con foto e video ed invita perentoriamente a rispetto delle norme anti Covid-19

Coronavirus, gravi violazioni nelle celebrazioni liturgiche. La diocesi di Locri-Gerace interviene

Nella diocesi Locri-Gerace vi sono più violazioni alle disposizioni riguardanti l’emergenza Covid-19 nel corso delle celebrazioni liturgiche. È quanto emerge dalla lettera che il vicario del vescovo, don Pietro Romeo, ha inviato ai parroci, alle suore ed ai priori della Confraternite nella giornata di oggi. Il sacerdote rimarca come, in diocesi, siano pervenute «gravi segnalazioni, sia verbali che documentali tramite foto e video, dove si riscontrano palesemente violazioni alle disposizioni riguardanti l’emergenza Covid-19».

«L’accordo tra la Cei e lo Stato italiano, del 7 maggio scorso – scrive don Romeo – dispone di indicare il numero di fedeli che possono partecipare ai riti nelle nostre chiese, esponendo fuori il numero massimo consentito. La norma prevede che, raggiunto il numero massimo, non si può più accedere nell’edificio e bisogna arrestare l’ingresso dei fedeli che volessero entrare, naturalmente in modo civile ed educato». L’invito del vicario è quello che i volontari parrocchiali possano gestire l’ingresso. «Ove questo non sia possibile, il responsabile prenderà le dovute misure per intervenire a riguardo. Tutte queste norme sono per la nostra e altrui sicurezza e vanno fatte rispettare scrupolosamente». E così il sacerdote suggerisce di far osservare alcuni punti ben precisi: «Numero di fedeli in chiesa non superiore a quanto previsto; mascherina che copra naso e bocca, ricordandolo se fosse necessario, tramite dei volontari preposti alla vigilanza, come previsto dall’accordo Cei Stato italiano; mantenere il distanziamento minimo di un metro per i posti a sedere e 1,5 per i corridoi di entrata e uscita; no allo scambio della pace e alla stretta di mano nei funerali, trigesimi, anniversari».

La conclusione della lettera del vicario è tutt’altro che tenera: «Ricordo altresì – scrive don Romeo – che in questo momento storico, dove le istituzioni ricordano che il virus non è stato del tutto debellato, che le proprie opinioni personali non possono e non devono dare adito ad un comportamento lassista. Come pure, sarebbe opportuno che ogni responsabile faccia rispettare tali norme per evidenziare un comportamento omogeneo di tutta la diocesi».

Ora la parola passa a chi sta in parrocchia, in convento e nelle Confraternite. Coscienti che la diocesi locrese ha fornito una diretta molto precisa che andrà rispettata.

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