giovedì,Marzo 28 2024

Diritto, le impugnazioni penali studiate da Giorgio Spangher e Leonardo Suraci

La spiegazione del perchè un sistema articolato in più gradi di giudizio costituisce una scelta garantista dotata di solido fondamento costituzionale

Diritto, le impugnazioni penali studiate da Giorgio Spangher e Leonardo Suraci

«Scrivere una monografia è una cosa importante. Scriverla insieme al Maestro è una cosa sensazionale, un traguardo unico». Così si esprime Leonardo Suraci, autore della monografia “Le impugnazioni penali”, edita dalla casa editrice Pacini Giuridica. Leonardo Suraci, docente di diritto processuale penale presso l’Università degli Studi di Firenze, ha scritto diverse monografie su vari temi della procedura penale, ma l’ultima ha effettivamente qualcosa di diverso.

L’opera, infatti, è stata scritta “a quattro mani” e le altre due sono di Giorgio Spangher, Professore di procedura penale presso l’Università “La Sapienza” di Roma e già Preside della Facoltà di Giurisprudenza del medesimo Ateneo, Membro del CSM, direttore di numerose riviste specialistiche e tanto altro ancora. L’Università di Roma è stata, insieme alla Mediterranea di Reggio Calabria, la sede principale dell’attività accademica dell’autore reggino, alla quale si è affiancato l’esercizio della professione legale.

Nella monografia, che ospita anche una presentazione del Prof. Spangher, viene esaminato il complesso istituto delle impugnazioni in materia penale, senza entrare nell’esame delle norme ma guardando al fondamento teorico ed alla dimensione assiologica di un segmento della procedura penale sempre messo in discussione nella sua utilità alla luce di esigenze di contenimento di costi e tempi.

Si cerca di spiegare – e Giorgio Spangher è uno dei maggiori studiosi del sistema delle impugnazioni, avendo anche partecipato a numerose Commissioni ministeriali per la riforma del codice processuale – perché la conservazione di un sistema articolato in più gradi di giudizio, uno dei quali preordinato ad una verifica di merito rispetto all’oggetto del processo, costituisce una scelta garantista tra l’altro dotata di un solido fondamento costituzionale.      

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