venerdì,Aprile 19 2024

Musica, Valentina Sofio finalista regionale del “Live tour Sanremo rock”

La cantautrice di Bagnara tra gli 8 finalisti di girone per “Calabria 2021 Cat. Rock” con il brano “Oltre”, contro le discriminazioni di genere

Musica, Valentina Sofio finalista regionale del “Live tour Sanremo rock”

La cantautrice Valentina Sofio, in arte “SofSof” finalista regionale del “Live tour Sanremo rock”. In relazione alle 34 edizione 2020/2021, l’ufficio collegio direzionale e direzione artistica e casting SanremoRock ha ammesso la cantautrice direttamente tra gli 8 finalisti di girone alle finali regionali “Calabria 2021 Cat. Rock”, denominate “Live tour Sanremo rock” in quanto il materiale è stato definito «di spessore artistico, culturale molto elevato ed originale».

Dopo la reggina Tiziana Serraino, un’altra artista della provincia reggina approda alle selezioni per Sanremo Rock. Figlia di musicisti, polistrumentista, SofSof è nata e cresciuta a Bagnara Calabra e ha cominciato a scrivere canzoni da quando aveva 8 anni.  il pane quotidiano per la cantautrice è  scrivere e cantare le sue emozioni per poterle poi raccontare con il suo sound, affrontando anche tematiche forti.

Che emozione hai provato, aspettavi questa chiamata?

«Sinceramente era passato un bel po’ di tempo da quando avevo fatto l’iscrizione a Sanremo rock, quindi non ci speravo più. Stamattina, appena sveglia, ho controllato la posta e ho visto questa mail che mi ha colorato la giornata e mi ha regalato un po’ di luce dentro questa grande incertezza in cui siamo costretti da mesi».

Cosa pensi che li abbia colpiti, tu  in particolare con quanti brani avevi partecipato?

«Il brano che ha attirato l’attenzione e che è piaciuto si intitola “Oltre”, una canzone che vuole tagliare le gambe ad ogni tipo di pregiudizio sulla diversità in generale. Nello specifico parla dell’omosessualità e della felicità che viene al primo posto. In ognuno di noi c’è una parte di uomo e una parte di donna.

Nel 2021 è stupido sentirsi dire: “Voi donne lesbiche che vi amate, come fate a fare l’amore, come  fate a fare un bambino?” Nei piccoli ambienti culturali del Sud ancora ci sono questi atteggiamenti verso la diversità di genere, la libertà di amare. Una canzone rock che, ironicamente racconta e vuole combattere questo modo di pensare. una canzone che è stata una forma di protesta».

Come stai vivendo da musicista questo lungo momento di stop?

«È impegnativo e siamo fermi e distrutti. A volte sembra di non avere la forza di ricostruire qualcosa, di poter riprendere la propria normalità. Nonostante tutto continuando dentro la mia piccola stanza a portare avanti la mia musica. È il mio mestiere. Sto pensando di fare uscire in primavera un singolo che anticiperà l’uscita di un ep.

Di pari passo ho rivalutato un aspetto cioè scrivere per altri. Sto collaborando con diverse produzioni per scrivere canzoni per artisti famosi e non. Non mi fermo, io sorreggo la mia musica e la mia musica sorregge me. E andiamo avanti  e speriamo che il mestiere di musicista abbia un riconoscimento come lavoro, non è solo un modo per intrattenere gli altri».

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