giovedì,Aprile 25 2024

Calamizzi, il ponte andrebbe intitolato alla storica figura di San Cipriano

Si è pensato di intitolare il costruendo ponte a San Nicola di Calamizzi. A fare chiarezza storica il professore Cantarella

Calamizzi, il ponte andrebbe intitolato alla storica figura di San Cipriano

Prendiamo spunto dal luogo nel quale si stanno ultimando i lavori per un nuovo ponte che collegherà la fine del lungomare cittadino e il parco lineare sud per raccontarvi una interessante storia.

di Giuseppe Cantarella – Alla foce della fiumara Calopinace, soprattutto la parte meridionale che fa riferimento al territorio di Sbarre, prende il nome di Calamizzi.

La più accreditata interpretazione etimologica è quella che vuole il termine derivante dal greco “kalamites” che significherebbe “circondato di giunchi” il che farebbe supporre l’esistenza di canne ed altre piante simili in questo luogo; ma potrebbe ipotizzarsi anche l’accostamento di altre due parole greche: “kaloi” (plurale di “bello”: viene immediata la rassomiglianza con l’altro toponimo “ Calopinace “ , dal greco kalòs pinakes, ossia “bel quadro” ) e “ametoi”, che significherebbe “belle messi”: ciò farebbe vagheggiare la presenza, nel sito in questione, di rigogliose piantagioni (ipotesi professoressa Annina De Santis, mia Mamma).

In effetti qui risulta siano state messe a dimora le prime piante di Anona Cherimolia, in un terreno di proprietà di Pasquale Musitano, citato anche da Edward Lear nel suo celebre “Diario di un viaggio a piedi” nel 1847.

Si tratta di un luogo, Calamizzi, che custodisce storie antiche ed affascinanti, e potremmo citare, fra le altre, l’uccisione del poeta Ibico oppure l’inabissamento, avvenuto nel 1562, di una parte della foce che formava una sorta di penisoletta.

Ma oggi vogliamo ricordare soprattutto l’esistenza del monastero dedicato a San Nicola, monastero che lega la sua storia alla figura di San Cipriano, il santo di Calamizzi.

Scrive Nicola Ferrante, nel suo : “La parrocchia di S. Maria di Loreto a Sbarre di Reggio Calabria” , stampato a Reggio Calabria da Laruffa Editore nel 1988: “Nel territorio di Sbarre e attorno ad esso, erano numerosi i monasteri, i metochia, le grange, che accoglievano numerosi monaci e anche parecchie monache. Il monastero più antico e più importante era stato costruito sulla spiaggia di Calamizzi ed era stato dedicato a S. Nicola, il santo venerato in Oriente e in Occidente”.

Continua il Ferrante : “… il tempo aureo del monastero di S. Nicola di Calamizzi, alla cui direzione è chiamato il grande egumeno San Cipriano (circa 1110 – 1190)…”.

Quindi, ricapitolando, a Calamizzi esisteva un monastero dedicato a S. Nicola (deve intendersi San Nicola vescovo della città di Myra, vissuto nel 3° secolo d. C., che oggi viene comunemente denominato San Nicola di Bari) di cui San Cipriano fu abate intorno al 1170.

L’eventuale intitolazione del ponte che dovrebbe sorgere qui, alla foce della fiumara Calopinace, dovrebbe essere effettuata, quindi, per coerenza, a San Cipriano di Calamizzi, e non certo a San Nicola. Così conformemente anche il prof. Daniele Castrizio.

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