Oppido Vecchia, la Città metropolitana effettua una ricognizione nel sito archeologico
Il sindaco Bruno Barillaro chiarisce che la sua Amministrazione ha avviato fin da subito una collaborazione con la Soprintendenza Abap, che si è concretizzata con il progetto “Oppido Reborn”

Dopo anni di inerzia, finalmente qualcosa si muove circa il sito archeologico di Oppido Vecchia, sul quale da qualche settimana si sono riaccesi i riflettori. Da più parti infatti, in queste settimane, si sono sollevate istanze per la valorizzazione dell’area, tra le quali spicca l’iniziativa del comitato “Ci siamo rotti”, che nelle scorse settimane ha incontrato il consigliere metropolitano Giuseppe Ranuccio, per discutere circa la rivalutazione del sito archeologico dell’antica Mamertum, e l’appello provocatorio dell’ex presidente del Consiglio comunale di Oppido Margherita Mazzeo, rivolto al presidente facente funzioni della Regione Nino Spirlì, la Città metropolitana ha deciso di intervenire.
A renderlo noto, il sindaco Bruno Barillaro, attraverso un lungo post pubblicato sulla pagina Facebook del Comune. «La sorte della città medievale e del suo monumento più emblematico: il castello, nonché di tutti i siti archeologici presenti sul territorio, sta a cuore a tutti noi – ha esordito il primo cittadino -. Purtroppo, nel corso dei decenni e per vari motivi, non si è potuta attuare da parte di tutte le amministrazioni che si sono succedute, una visione strategica di valorizzazione a lungo termine del nostro patrimonio archeologico. Fa piacere constatare – continua – che ultimamente si è rinvigorita, semmai si fosse assopita, la consapevolezza da parte dei cittadini della necessità di cambiare finalmente rotta».
Detto questo, Barillaro ha sottolineato che «questa Amministrazione, sin dal primo giorno del suo insediamento, ha aperto una finestra di dialogo costruttivo con la Soprintendenza Abap per la Città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, e insieme, mossi da una comunione di intenti, abbiamo delineato con impronta istituzionale e fattiva, un’azione sinergica che speriamo possa seriamente rappresentare un punto di svolta, anzi ne siamo certi. Il primo segno di detta collaborazione si è concretizzato in una “ricerca scientifica tesa alla valorizzazione del sito di Oppido Vecchia ed alla creazione di azioni di innesco territoriale”; ne è nato il progetto “Oppido Reborn”, patrocinato dal comune di Oppido Mamertina, dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e realizzato dall’Università “La Sapienza”, di Roma con la supervisione della Soprintendenza. Una equipe di esperti, composta da archeologi ed ingegneri, ha realizzato una planimetria tridimensionale di gran parte del sito, tra cui la cattedrale e il castello, avvalendosi di strumentazione tecnologica” LiDAR con APR” all’avanguardia».
Il sindaco ha poi spiegato che il progetto è stato presentato il 15 novembre del 2019, a Paestum in occasione della XXII edizione della “Borsa Mediterranea del turismo Archeologica” nella sessione “Progetti di sviluppo sui siti del Tirreno”, ed era in programma la sua esposizione anche ad Oppido stessa e a Reggio Calabria, «ma purtroppo la pandemia ha fermato e rinviato tutto, non solo detta presentazione, ma tutta una serie di iniziative concrete volte alla preservazione e valorizzazione del nostro patrimonio artistico e archeologico. Finalmente – ha affermato – ieri, come da risalente programma, la Soprintendenza (nelle persone di Andrea Gennaro e Rita Cicero, ai quali va il nostro plauso e il nostro più sincero ringraziamento, insieme al vicesindaco Marta Iaria) si è recata a Oppido Vecchia per effettuare una ricognizione preliminare volta a stilare una relazione tecnica sullo stato strutturale del castello (purtroppo, come ben sappiamo, la situazione è drammatica). La pandemia ci ha fermati per più di un anno – ha concluso – ma ora speriamo si possa ricominciare a lavorare serratamente e tracciare, nel più breve tempo possibile, la via per una nuova rinascita».