venerdì,Marzo 29 2024

Restyling Piazza De Nava, in un documento il parere negativo della Soprintendenza nel 2007

L’atto è stato scoperto dall’associazione “Amici del museo” che ora chiede di bloccare il progetto che sembra non garantire né la tutela né la conservazione dei luoghi

Restyling Piazza De Nava, in un documento il parere negativo della Soprintendenza nel 2007

Avevano annunciano importanti novità e così è stato. L’associazione “Amici del museo di Reggio Calabria” è contraria all’esecuzione del progetto di restyling di piazza De Nava e, a sostegno del diniego, tramite il presidente Francesco Arillotta, porta un documento.

Si tratta di una nota con la quale la Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio per la Calabria, che all’epoca aveva sede a Cosenza, con specifico riferimento al Decreto Legislativo 22. 1. 2004, n.42, “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, esprimeva il proprio parere su quel progetto.

Arillotta

La relazione, come chiarisce la nota de Gli amici del Museo, approva il progetto ma con tre prescrizioni. «La prima stabilisce che “è fatto tassativo divieto di operare interventi non autorizzati che snaturano la piazza dal punto di vista della sua identità e valore.” La Soprintendenza non vuole correre rischi e si cautela adeguatamente, e con la seconda prescrizione chiede che “durante l’esecuzione dei lavori sia realizzata una accurata documentazione fotografica che alla fine degli stessi dovrà essere consegnata a quest’Ufficio ”. Ultima prescrizione: “che sia comunicata la data di inizio dei lavori con congruo anticipo, tale da permettere un costante e costruttivo controllo dell’intervento”». L’atto è firmato dall’architetto direttore Dario Dattilo; dal Soprintendente, architetto Francesco Paolo Cecati.

Partendo da queste note, l’associazione reggina chiarisce che sostiene che piazza Giuseppe de Nava è «un “bene culturale materiale e immateriale”. Come tale essa, ai sensi del “Codice dei beni culturali”, va “tutelata e conservata”. Questa sua considerazione è confortata dall’ordinanza della ‘Soprintendenza ai beni culturali e paesaggistici per la Calabria’, che qui è stata richiamata. Il progetto al suo stato attuale sembra non garantire né la tutela né la conservazione. Si ha, quindi, motivo di ritenere che, restando così le cose, non possa essere presa altro che una valutazione conforme a quella che fu assunta quattordici anni fa.».

Per non perdere i 5 milioni attualmente disponibili la proposte avanzate dall’associazione sono tre: utilizzarle per l’area archeologica romana di Pellaro, ricca di sorprese; per area del monastero bizantino di Santa Maria di Trapezzomata, nella vallata della Fiumara Sant’Agata, per la quale ci sono anche 450mila euro sul progetto “Diga del Menta” da parte della Socrical; infine il terzo tratto del muro magnogreco esistente in Contrada Mati, in mattoni crudi, imponente, originale, che arricchirebbe incommensurabilmente il patrimonio archeologico della Città di Reggio Calabria.

Così «Si lascerebbe finalmente in pace Giuseppe de Nava e la sua “gentile ” piazza; che non è una dependance, né uno slargo davanti il Museo Archeologico Nazionale. Essa è stata voluta per celebrare la ricostruzione della Città – come ricorda l’artistico bassorilievo del complesso monumentale -, ed il suo principale artefice. E come tale deve continuare ad essere interpretata».

È chiaro che lo smantellamento di una piazza, seppur con i migliori intenti, significa portare via dei tasselli di storia. Contro questo cambiamento altre associazioni cittadine hanno già levato la loro voce, ed altre ancora chiedono giusto equilibrio tra il rinnovamento e la conservazione della memoria della piazza simbolo della rinascita dopo il terremoto.
Intanto si resta in attesa della convocazione della conferenza dei servizi che dovrà ridiscutere del progetto da 5 milioni per la ristrutturazione della storica piazza. La stessa associazione aveva chiesto di potervi partecipare.

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