giovedì,Aprile 25 2024

“Una tensione che dura tutta una vita”, anche a Reggio l’iniziativa per ricordare la deportazione politica

La Fondazione memoria della deportazione promuove un progetto diffuso in 17 città italiane. In ogni città un’attrice leggerà un testo ispirato alle parole del fondatore Gianfranco Maris

“Una tensione che dura tutta una vita”, anche a Reggio l’iniziativa per ricordare la deportazione politica

Domani, nel giorno in cui ricorre l’anniversario della liberazione del campo di Mauthausen, un coro di voci femminili attraverserà l’Italia e l’Europa, passando anche da Reggio Calabria, per ricordare le storie di uomini e donne che pagarono con la deportazione nei lager il loro impegno per la pace, la giustizia e la libertà. Il progetto “Una tensione che dura tutta una vita” è promosso dalla Fondazione memoria della deportazione, curato dalla Project Manager Elisabetta Ruffini, direttrice di Isrec Bg, e realizzato dalle attrici del Collettivo Progetto Antigone, diretto dalla regista e drammaturga Letizia Quintavalla, che saranno presenti in 17 città italiane, a Mauthausen e a Parigi, dando vita a un ricordo diffuso, capace di far risuonare dentro il tessuto urbano la memoria della deportazione e della sua eredità.

Il segnale d’inizio dell’iniziativa partirà da Milano e, ripercorrendo la biografia di Gianfranco Maris (partigiano, antifascista, ex deportato, avvocato e senatore della Repubblica, fondatore della Fondazione memoria della deportazione, presidente dell’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (Aned) e direttore generale dal 2002 al 2013 dell’Insmli) coinvolgerà diciannove luoghi di memoria capaci di evocare domande e interesse sul passato e voglia di prendersene cura. In ogni città un’attrice leggerà un testo ispirato alle parole di Maris (Mondi, società, futuro, così Maris definiva il suo sognare di uomo salvato) intrecciate a quelle di altre testimoni della deportazione femminile. A Reggio Calabria sarà Renata Falcone, attrice e formatrice teatrale, a dare voce, alla Rotonda 8 marzo, sul lungomare Falcomatà, alle ore 17.45, un’idea di Memoria come costruzione di luoghi dove lasciare tracce, per suscitare interrogativi e intrecciare esperienze, invocando un agire umano e politico che renda protagonisti consapevoli del proprio tempo, per sè stessi e per le generazioni future.

E come nella primavera del 1945 i nomi dei deportati sopravvissuti arrivarono nelle case degli italiani via radio, grazie alla collaborazione con Radio Popolare, la radio, anche in questa occasione si farà portatrice di nomi, racconti e testimonianze. L’iniziativa ha avuto il patrocino morale della Città metropolitana di Reggio Calabria e del comune di Reggio Calabria ed è sostenuta anche dalla costituenda sezione Anpi “Ruggero Condò” di Reggio Calabria. Sull’evento Giuggi Palmenta e Rosanna Scopelliti, assessore del comune di Reggio Calabria hanno dichiarato: «Siamo felici di accogliere nella nostra città uno spazio di memoria e condividiamo l’idea di farlo in questo luogo così significativo. Qualche giorno fa abbiamo celebrato il 25 aprile per ricordare e rinnovare attraverso alcuni momenti la memoria che ci riconduce a questa giornata e alla Resistenza. E con questa iniziativa ci teniamo a ribadire il nostro essere città aperta e antifascista». L’iniziativa non prevede pubblico. Chi si vorrà accostare all’ascolto, dovrà rispettare scrupolosamente le norme anti-Covid di distanziamento e usare i dispositivi di protezione. In caso di condizioni metereologiche avverse, l’iniziativa si svolgerà nello spazio antistante il Teatro Cilea di Reggio Calabria.

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