venerdì,Marzo 29 2024

Reggio dimentica Miriam, artista ebrea che manda messaggi di pace al mondo

Da un lato il Comune dà la cittadinanza onoraria alla Segre, dall’altro non onora un’ebrea ortodossa che invece deciso di portare la ricchezza della propria arte cosmopolita proprio alla città dello Stretto

Reggio dimentica Miriam, artista ebrea che manda messaggi di pace al mondo

Reggio attribuisce la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, ma non onora un’ebrea ortodossa che invece ha scelto proprio la città dello Stretto per mandare messaggi di pace al mondo intero. Movimenti schizofrenici quelli dell’amministrazione comunale, o forse solo molto scoordinati.

Vi avevamo raccontato di Miriam Jaskierowicz Arman, artista cosmopolita che ha deciso da qualche anno di vivere a Reggio. Insegna il segreto del vero Bel Canto, che affonda le radici nel cantico dei Leviti del tempio in Gerusalemme. Qui è arrivata con i suoi container da Israele, portandovi coraggiosamente tutta la sua vita: i suoi quadri, le tele, le farfalle, i versi delle sue poesie perché Reggio somiglia molto ad Israele. Le persone hanno gli stessi visi, lo stesso calore. Anche la luce sembra simile, e i paesaggi: questo repentino passare dalle montagne al mare. Lunga la sua storia: nata da genitori sopravvissuti nel campo di concentramento di Bergen Balsen il 24 giugno 1945, è cresciuta in Germania nel Dopoguerra.

Conosce la Calabria, Bova ed i resti archeologici della sua sinagoga, Reggio e la conferenza alla quale partecipa nella chiesa di San Luca a Reggio Calabria, a pochi passi dalla sua attuale abitazione. Miriam sente che in questa parte della Terra, proprio a Reggio Calabria, va piantato il suo seme artistico. E da Reggio, l’artista cerca di realizzare (e ci riesce magnificamente e con le sue sole forze) un concorso di poesia della Shoah.

Nasce così il “Primo concorso nazionale di poesia per la Shoah- Ricordare per non dimenticare mai”. Come lei stessa spiega «Più di 850 poeti hanno mandato le poesie.. si è trattato di un lavoro enorme fatto e alla fine il 29 di aprile, una presentazione che ha visto più di 1300 visualizzazioni». Tutto accade senza che l’amministrazione comunale reggina possa riconoscere il valore della memoria recuperato con questa iniziativa.

Spiega ancora «Ho scritto al sindaco Falcomatà da novembre, informando su quello che stavo organizzando, ho tentato di coinvolgere tutti, lavorando con grande forza per dare una maggiore visione alla Città. Non si è mosso nessuno! A parte Lucia Anita Nucera che mi ha portato alla sua commissione e ha aperto la porta e che conosce il lavoro che sto facendo. Non c’era nessun contributo oltre di quello morale da dare.  Alla fine, non cera neanche un posto per la presentazione.

E dopo una lunga conversazione con l’assessore alla cultura Rosanna Scopelliti che avevo cercato da mesi, mi ha promesso che il comune si prenderà cura di organizzare la presentazione, due settimane dopo, il giorno prima della presentazione non era stato fatto niente e alla fine ci ha offerto la Fondazione Scopelliti. Ne sono grata almeno per il posto, ma non era assolutamente adatto per la importanza di questo concorso. Lei non c’era a salutare nemmeno. Era in Consiglio, ma anche quando era finito non si è fatta vedere. La Nucera era  nello stesso consiglio si è liberata per dare il benvenuto alla folla che voleva entrare e non poteva ovviamente. La Fondazione non ha la capacità di ospitare tutti che volevano venire.

Ritengo Reggio una terra feconda per ritrovare radice ebraiche. A tal proposito il Museo di Bova ha regalato una lapide di ceramica al primo premio nella Giudecca di Bova. Così come il Sindaco di Bova Marina, Saverio Zavettieri ha dato il sostegno morale, ma da Reggio non è arrivata nessuna parola. Ho invitato certamente il sindaco per la premiazione, ma niente. Il Concorso ha uno scopo Nazionale, il concorso è dedicato alla Shoah».

E con amarezza conclude «Per quanto riguarda Liliana Segre: va bene di farla cittadina onoraria di Reggio, ma è solo una parola, è solo un gesto vuoto perché quello che è reale, quello che fa impressione e quello che porta rispetto e importanza nazionale è il concorso con coinvolge scuole, insegnanti, comuni».

Ma Miriam non si arrende ed è già al lavoro per organizzare il prossimo concorso, stavolta, sempre a Reggio ma si partirà da subito con l’organizzazione in modo da farsi trovare pronta con la Giornata della memoria il prossimo anno.

«Amo veramente questa terra, le persone che vivono qui e farò del mio meglio per superare tutti gli ostacoli per portare fuori quello che è davvero Reggio: una città di grande valore, di grande storia e potenziale».

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