Artisti reggini al lavoro per il monumento a Mazzetto. Ma l’opera viene commissionata a un artista di Padova
A raccontare la storia è Antonella Postorino, contattata dall’amministrazione comunale per la realizzazione dell’opera e poi abbandonata, insieme alle sue idee ed ai ragazzi dell’Accademia di Belle Arti
Contattata dall’amministrazione comunale per la realizzazione di un monumento alla memoria di Massimo Mazzetto e poi abbandonata, insieme alle sue idee ed ai ragazzi dell’Accademia di Belle Arti. Antonella Postorino racconta la delusione di essere stata contattata «da un amico per fare da “ponte” con la scuola di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, per coinvolgere gli studenti affinché proponessero delle idee per la realizzazione del nuovo monumento a Massimo Mazzetto.
Vista la tematica così sentita, da me anche in qualità di ex cestista e amica di Massimo Mazzetto, ho subito contattato il prof. Filippo Malice per valutarne la fattibilità. La Scuola di scultura si è resa subito disponibile per portare avanti il progetto in forma totalmente gratuita. Il 26 aprile siamo stati invitati a una riunione su zoom con l’assessore allo sport Giuggy Palmenta, Gaetano Gebbia e altri componenti del team, per discutere il da farsi.
L’assessore mi ha successivamente fornito le indicazioni sull’area scelta per installare l’opera. Ho eseguito personalmente un sopralluogo, mentre il prof. Malice convocava una squadra di quattro docenti di Scultura e tutte le classi di giovani studenti al seguito. Ai ragazzi sono state fornite tutte le indicazioni per iniziare a gettare su carta le idee. Intanto Palmenta mi sollecitava i primi bozzetti per fine aprile. Dopo qualche giorno il silenzio totale ed un paio di telefonate anche per capire in che termini considerare questo “rapporto”, da parte della Scuola di Scultura configurato come un “dono” alla città e al compianto giocatore della Viola. Chiesi se non fosse opportuno siglare un protocollo a tutela di tutti, attraverso il quale chiarire i termini dell’impegno».
E a questo punto le cose prendono una piega inaspettata: «Tra mille sotterfugi scopro che la Scuola di scultura Reggina non era la sola contattata per fornire le idee, anzi scopro che l’Amministrazione Reggina aveva già stabilito che l’opera dovesse essere affidata a scultori padovani.
Con grande rammarico contatto il professor Malice che ha annullato tutto, dicendo ai ragazzi di fermarsi. Che dire? Oggi ho letto che l’opera verrà realizzata da uno scultore padovano. Meno di un mese fa i murales realizzati da artisti provenienti da fuori (pagati non si capisce quanto e con quale procedura), prima ancora l’affidamento ultra pagato (non si capisce neanche questo in che termini) per l’opera di Tresoldi. Questa di oggi è la dimostrazione che dei nostri giovani non gliene frega un fico secco. Mi meraviglia il mondo della pallacanestro e l’assessore allo sport. Per me, ex giocatrice “sconosciuta” lo sport è legalità, trasparenza, rispetto delle regole, rispetto dei giocatori, anche avversari. Mi dispiace per i nostri giovani, mi dispiace per Massimo Mazzetto, mi dispiace per l’occasione persa per far riavvicinare i giovani reggini al mondo dello sport».