venerdì,Aprile 19 2024

Il Comitato Massimo Mazzetto seda le polemiche: «La scelta dell’opera è stata solo nostra»

Il comitato ha chiarito che «L’opera denominata “Il Dono”, i cui costi progettuali e realizzativi sono a carico del comitato stesso, verrà donata al Comune di Reggio Calabria e alla cittadinanza»

Il Comitato Massimo Mazzetto seda le polemiche: «La scelta dell’opera è stata solo nostra»

«Come presidente del Comitato Massimo Mazzetto e in rappresentanza della famiglia in quanto fratello, tengo a precisare che la scelta dell’opera scultorea, che sarà realizzata in sostituzione della Stele in pietra è stata presa dopo aver valutato diverse proposte di aziende e artisti Calabresi, Siciliani e Veneti: ad esclusiva e libera decisione da parte del comitato cui rappresento».

Servono le parole del comitato Massimo Mazzetto per sedare le polemiche sollevate ieri da Antonella Postorino, per l’Accademia di Belle arti di Reggio Calabria che aveva raccontato di essere stata contattata dall’amministrazione comunale per la realizzazione di un monumento alla memoria di Massimo Mazzetto e poi abbandonata, insieme alle sue idee ed ai ragazzi dell’Accademia di Belle Arti. La stessa aveva specificato  «Ho letto che l’opera verrà realizzata da uno scultore padovano. Meno di un mese fa i murales realizzati da artisti provenienti da fuori (pagati non si capisce quanto e con quale procedura), prima ancora l’affidamento ultra pagato (non si capisce neanche questo in che termini) per l’opera di Tresoldi. Questa di oggi è la dimostrazione che dei nostri giovani non gliene frega un fico secco».

In realtà, dalle parole del comitato, viene fuori una verità ben lontana da quella descritta: che la scelta non è stata assolutamente fatta dall’amministrazione Falcomatà ma dal comitato stesso.

A riprova di ciò, la lettera di chiarimenti spiega il Comitato che «L’opera denominata “Il Dono” i cui costi progettuali e realizzativi sono a carico del comitato stesso, verrà donata al Comune di Reggio Calabria e alla cittadinanza. Mi auguro che questo non sia fonte di ulteriori polemiche e strumentalizzazioni di alcun tipo».

L’opera “il dono” sarà proprio un dono fatto per raccontare anche a chi non lo ha conosciuto chi era il giovane Massimo Mazzetto, strappato tragicamente alla vita nel fiore degli anni.

Una memoria che di certo non merita di essere tirata dalla giacchetta ed essere utilizzata, in maniera del tutto fuori luogo, contro questo o quello per partiti (politici) presi.

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