giovedì,Aprile 25 2024

Bronzi di Riace, nel nuovo libro teorie e contributi dagli studiosi nazionali ed esteri

Il volume, edito da Laruffa, curato dallo storico Castrizio e dal direttore del museo reggino Malacrino raccoglie gli atti del convegno dell’ottobre 2018

Bronzi di Riace, nel nuovo libro teorie e contributi dagli studiosi nazionali ed esteri

Si chiama semplicemente “I Bronzi di Riace. Studi e ricerche”. Quello che invece è altamente articolato è il contenuto. È un ricco contenitore di teorie e scritti sui due guerrieri di Riace. Sono gli atti del convegno sullo Stretto del 2018 che solo oggi vengono alla luce nel volume, impreziosito da foto e disegni, edito da Laruffa e curato dallo storico Daniele Castrizio, docente di numismatica all’università di Messina e dal direttore del museo reggino Carmelo Malacrino.

Chi erano, come mai sono finiti a Riace, dove erano collocati prima, che colori avevano le due statue? Il libro è frutto del lavoro di tanti e tanti studiosi, con teoria a volte differenti e contrastanti ma che, insieme, contribuiscono a tessere il puzzle che alimenta la fama ed il mistero delle due statue.

Castrizio e Laruffa

«La pubblicazione più difficile da far arrivare in porto della mia vita – afferma Castrizio che incontriamo nel corso del primo firmacopie del volume – Si tratta degli atti del convegno dell’ottobre 2018, tra il museo di Reggio e l’università di Messina nel dipartimento di civiltà antiche e moderne. Nonostante fosse stato un convegno organizzato sullo Stretto sono intervenuti tutti i più grandi studiosi internazionali. Sono gli atti degli studiosi di chi ha inviato i contributi. Il volume ha interventi fondamentali come quelli di Takashi Matsumoto e Koici Hada che ci regalano in una serie di piccoli articoli il modo in cui i bronzi sono stati costruiti. È oggettivamente un passo in avanti rispetto a quello che si conosce ma ci sono novità assolute come quelle del gruppo di lavoro dell’università di Padova che hanno dimostrato da dove viene il rame da cui sono stati costruiti i bronzi, ed ancora che l’avambraccio e il braccio destro della Statua B sono stati realizzati con un calco delle parti rotte. Si tratta di un passo avanti incredibile. Così come gli interventi di Giovanni Buccolieri e di Koici Hada che hanno dimostrato che i bronzi, in epoca romana, erano stati restaurati in nero lucido. Piccole chicche di un libro che è sì per specialisti ma concepito per essere un punto di riferimento per chi vuole capire qualcosa sui bronzi».

Entusiasta l’editore, Roberto Laruffa: «Dovevamo al professore Castrizio questa pubblicazione, ne parlavamo da tanto. Con lui condividiamo molte idee sulla città, sui progetti, sui sogni di come potrebbe essere Reggio e di come si potrebbero valorizzare le potenzialità che ha, compresi i Bronzi di Riace. Condivido la sua idea di valorizzare i bronzi  anche facendoli sdoganare un po’ da Reggio. Penso che questa città non debba vivere di rendita sulla presenza delle due statue e farsi sentire solo quando qualcuno li vuole portare via e lì scatta il campanilismo. Credo che finora la città ha avuto tanto dai Bronzi ma non ha ancora dato. Per quanto riguarda ile pubblicazioni sui Bronzi, quelle storiche non sono più disponibili e attualmente non ce ne sono altre. Questa raccoglie i lavori di tanti esperti mondiali. Mi auguro che possa essere solo un inizio e che facciamo tesoro dell’esperienza e che da qui si comprenda che abbiamo un bene unico e che non dobbiamo aspettare che vengano i turisti in transito a vedere i bronzi ma far sì che proprio dai bronzi parta un rilancio del territorio circostante».

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