venerdì,Marzo 29 2024

Libri, “Seduto nel soggiorno del diavolo”: diario di bordo di una trasformazione

Con il volume, edito da Laruffa, inizia l’avventura letteraria dell’avvocato Antonino Bizzintino

Libri, “Seduto nel soggiorno del diavolo”: diario di bordo di una trasformazione

Il diario di bordo è così, si comincia a scrivere senza una meta, o forse, per trovarla quella direzione. Inizia l’avventura letteraria di Antonino Bizzintino, che di professione fa l’avvocato, ma che l’amore per la storia e per il pensiero antico spingono più in là da codici e fascicoli. E il suo diario di bordo dall’8 agosto del 2019 a giugno 2020 lo porta al parto del libro “Seduto nel soggiorno del diavolo. Cronache di una trasformazione” della collana coscienza olistica di Laruffa editore.

Ma il diavolo nel titolo non deve spaventare il lettore. O meglio a spaventarlo non deve essere quella parola, piuttosto ciò che essa rappresenta nell’intenzione del lettore: il confronto col dolore che è quello che ci terrorizza e che ci fa scappare, ma che in realtà costituisce la chiave per aprire l’esistenza: «la calma per stare fermo in mezzo alla tempesta».

In questo contesto la scrittura è l’urgenza «Come mago, uso la penna come la bacchetta» ed è la complice alla ricerca dell’equilibrio di cui si avverte l’instabilità e l’incostanza. Una lotta sottile per cercare di esserci: laddove i gesti quotidiani possono essere una routine che sostiene e accompagna.

Com’è nato il libro?

«Ho iniziato non a scrivere un libro, ma ad avere un’agenda dove ogni mattina scrivo un pensiero, banale in realtà. Facendolo tutte le mattine è successo che tutti i pensieri diventassero più complessi, mi abbandonassi di più alla fantasia, alla descrizione dei miei sogni, a descrizioni di miei pensieri più profondi. di giorno in giorno sono diventati sempre più forti. e a rileggerli erano tracce di una trasformazione e quindi ho pensato di farci un libro. Ma non da pubblicare inizialmente, ma forse da dare a pochi amici, è un volume intimo, scritto con sincerità».

E il diavolo in tutto questo?

«Quando si inizia ad esaminare se stesso la prima cosa che incontra se è sincero è il dolore. E in realtà chiunque abbia tentato di mettere ordine in sé ha dovuto affrontare il dolore e sa che solo così si può vedere il bene. la speranza che c’è poi. Così io mi sono creato questa immagine di me seduto nel soggiorno del diavolo che rappresenta il dolore e io mi confronto con lui, in questa stanza c’è una finestra che dà sul paradiso. A significare che riuscendo ad affrontare il dolore si riesce a guardare verso il bene, la speranza, la luce, il paradiso».

E la pace è arrivata?

«No, anche perché la pace non esiste, non è un obiettivo che ti consente di fermarti, la pace per me è una trincea, si arriva a quel punto in cui si riesce a tenere l’equilibrio che però viene continuamente messo alla prova da fattori esterni e fattori interni dell’animo. La trincea è il punto da cui noi riusciamo a vedere tutto: il bene, il bene, quindi è l’equilibrio»

Cosa dice al lettore per invogliarlo alla lettura del libro?

«Perché c sono tante persone che non hanno il coraggio di affrontarsi, quindi si riempiono la vita di lavoro, piaceri e tante cose da fare, senza mai fermarsi a guardarsi dentro. così facendo non si vive, si hanno piccoli piaceri e cose da fare per distogliere lo sguardo da quello che è la verità, tanto dolore dentro. Il mio è l’esempio di un uomo non che ce l’ha fatta perché siamo in trincea, quindi un continuo lavorio, un uomo che ci sta provando, potrebbe essere un esempio: non so se ci riuscirete, non so se ci riuscirò ma proviamoci».

Un libro da leggere perché della trasformazione, che volenti o nolenti stiamo vivendo anche in questo istante, può essere un giusto compagno e farci sentire meno soli nel cammino. Sabato 12 giugno, dalle 9.30 alle 12.30, l’autore incontrerà i lettori per il firmacopie alla libreria Laruffa.

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