sabato,Aprile 20 2024

Scuola Montalbetti, “Adaltavoce, proposte di cambiamento” per la città

Obiettivo dell’attività era di “urlare” all’amministrazione tutto ciò che non va in città e che impedisce, soprattutto ai giovani, di viverla

Scuola Montalbetti, “Adaltavoce, proposte di cambiamento” per la città

Una pagina di politica, che richiama l’etimologia della parola e di cittadinanza attiva si è tenuta presso l’aula polifunzionale “C. Marsala” della scuola secondaria di primo grado “E. Montalbetti” di Reggio Calabria, a conclusione del progetto “Adaaltavoce, proposte di cambiamento”. Giuseppe, Sofia, Giovanna, Anna, Asia, Ferdinando e Davide sono stati gli attori e i fautori di una delle attività inserite nel cartellone di proposte, che da tre anni “OPEN SPACE”, progetto in rete di cui l’I.C “Telesio” è capofila per Reggio Calabria, offre. Lo scopo dell’attività era di “urlare” all’amministrazione tutto ciò che non va in città e che impedisce, soprattutto ai giovani, di viverla. I ragazzi hanno presentato a una vasta platea di esponenti dell’amministrazione comunale i punti critici che, girando per il quartiere dove è ubicata la scuola e per alcune vie della città, hanno riscontrato, guidati da un team di esperti e dalla docente interna Carmela Antonia Alati, in collaborazione con la referente del progetto Giovanna Vadalà.

Maisano e Albanese

Pulizia, rifiuti, manutenzione del manto stradale e soprattutto la mancanza di spazi verdi e di punti di aggregazione, «si tratta di luoghi del cuore- sostiene Clara Triolo, esperto di Edwork, partner di Open Space, che ha gestito il progetto- a cui i ragazzi tengono e che vorrebbero vivere come si faceva una volta>>. Dopo due mesi di lavoro e un’accurata analisi, è stato creato un manifesto, che illustra com’è e come dovrebbe essere la città e attraverso una storytelling, affidata alla nuvola “Bianca”, gli studenti hanno sorvolato il territorio, raccontandolo con fotografie e immagini, che ritraggono erbacce, rifiuti e degrado, «quindi- sostengono all’unisono- vogliamo illustrare ad alta voce, il nostro disagio a chi ci governa, perché attenzioni le nostre richieste».

Per raggiungere un maggiore numero di utenti è stata creato un profilo Instagram, che documenta l’attività svolta, dove l’esigenza di una città all’avanguardia è palpabile. A raccogliere le richieste degli studenti sono intervenuti l’assessore all’ambiente, Paolo Brunetti, l’assessore alle manutenzioni, Rocco Albanese, i consiglieri Lucia Nucera e Giuseppe Sera, i quali, con diversi interventi hanno dichiarato tutto il loro impegno a rendere la città vivibile, pulita e portare a termine o avviare tutte le opere necessarie per creare una Reggio migliore. Tutti sono stati concordi nel riconoscere agli alunni, non solo i contenuti delle ricerche interdisciplinari condotte sul territorio, ma anche la spiccata capacità di dibattere e controbattere con eloquenza ed eleganza, alla talvolta sfuggevole risposta degli interlocutori. Anche il garante per l’infanzia e l’adolescenza, Emanuele Mattia, ha reso un plauso all’iniziativa «perché solo attraverso le azioni condivise e i gruppi partecipati –sostiene- si può proseguire sul cammino della legalità e della cultura». 

Partendo dalle loro parole la D.S., Marisa Maisano, sempre impegnata sul territorio, non solo per la scuola, ma per l’intera comunità, ha proposto all’amministrazione «di lanciare un concorso, con la finalità di abbellire i quartieri, facendosi carico di comprare i materiali necessari. Inoltre- continua la D.S.- attraverso questi percorsi cerchiamo di far maturare il senso civico dei nostri studenti, infondendogli quelle competenze didattiche e di problem solver, che speriamo spendano sul nostro territorio».

Ricordando la mission della scuola, rivolta all’inclusione, per la peculiarità su cui ricade la scuola, la D.S. ha chiesto accoratamente alle istituzioni che facciano di tutto per non perdere quel “file rouge”, che lega tutti gli attori che lavorano per la città. A conclusione dell’evento, ha tratto le fila del discorso, Eleonora Scrivo, focal point ACTIONAID, patners di Open Space, la quale oltre a complimentarsi con i ragazzi, ha evidenziato come «nonostante la pandemia si siano potuti esplicare progetti e lavori determinanti per la crescita del territorio, dove i protagonisti sono stati i ragazzi, che lo devono plasmare secondo le loro esigenze, soprattutto future, perché ascoltando la “voce” di chi la quotidianità la vive, si possono abbattere i contrasti e scrivere pagine positive di storia, come queste».

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