venerdì,Marzo 29 2024

Riace, Trifoli: «Cercare il terzo bronzo? Una provocazione. Ma la città non ha mai avuto nulla»

Un museo multimediale, nuovi scavi ed un comitato scientifico, la cittadina jonica rivendica la “paternità morale delle opere” e chiede aiuto alle istituzioni

Riace, Trifoli: «Cercare il terzo bronzo? Una provocazione. Ma la città non ha mai avuto nulla»

Un po’ una provocazione quella di andare a cercare il terzo Bronzo di Riace. Il Comune guidato da Antonio Trifoli alza la testa e chiede di essere visto perché, come si legge chiaramente nella delibera comunale numero 8, approvata lo scorso 6 maggio, nonostante lo scippo delle statue, alla città tocca la «paternità morale delle opere». Quello che si percepisce è una sensazione di vuoto e di mancanza o, meglio ancora, di un non ritorno dal punto di vista economico, attrattivo e turistico.

«È da anni che lo stiamo dicendo, personalmente lo dicevo prima che fossi sindaco, anche semplice cittadino e come membro della pro loco – afferma Trifoli – È il fatto che da questa scoperta Rice non ha mai avuto nulla. Che sul luogo di ritrovamento non c ‘è nulla che ricordi quell’avvenimento è un fatto grave. La percepiamo la sensazione di mancanza dei Bronzi. A fronte del fatto che siano andati via di qua il territorio non ha mai avuto nulla: come valorizzazione ad esempio. Ci siamo resi conto che il cinquantenario dal ritrovamento potrebbe essere l’occasione affinchè il territorio finalmente abbia un ritorno.

Stiamo lavorando da mesi: ma è un avvenimento molto ambizioso che deve essere sposato dalle istituzioni non può essere fatto. Come ci aveva assicurato il presidente della Regione Nino Spirlì che a settembre aveva partecipato al convegno sui Bronzi»

Il sindaco pensa alla campagna di scavi, al museo multimediale realizzato in un immobile confiscato soprattutto. Tutti sogni che possono avverarsi solo se condivisi dalle istituzioni preposte. «Ma anche una serie di attività culturali previste. Senza il Ministero, la Regione e la Città metropolitana non possiamo far nulla. Secondo noi è giusto che queste istituzioni agiscano: ma non lo fanno solo per noi ma per l’intera Calabria, perché sono lavori che darebbero lustro a tutta la Regione».

Dei lavori della Soprintendenza archeologica il sindaco sa poco. Sicuramente le indagini si sono mosse in un raggio d’azione più ampio rispetto a quello del ritrovamento. «Della campagna di scavi anni fa si era interessato anche il ministro Rutelli, ma poi non se n’è fatto più nulla. E questo è incomprensibile, già i fatto che erano state rinvenute delle anomalie metalliche dopo l’arrivo della nave americana, la dice lunga».

Anniversario dei Bronzi di Riace, la delibera comunale

«La cosa che mi preme di più è che, grazie all’anniversario del ritrovamento, si possa parlare di Riace, cosicchè la città abbia oltre che un ritorno culturale e di immagine, ma anche una valorizzazione economica. Finora non ha mai avuto nulla dal giorno in cui sono stati ritrovati e portati via. Il museo potrebbe ricostruire il momento del ritrovamento e ciò che riguarda la storia dei bronzi e così potrebbe essere una meta turistica. Correlata a Reggio.

La delibera giunge alla conclusione di «istituire, per l’anno 2022, le “Manifestazioni celebrative della ricorrenza del 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace”; disporre che gli eventi celebrativi si svolgano, tramite una serie di iniziative di varia natura, elaborate da un comitato scientifico; demandare alla competenza della Giunta municipale l’adozione di apposito atto deliberativo con il quale si addiverrà alla nomina dei componenti di detto Comitato scientifico-organizzatore e del suo coordinatore».

La delibera sottolinea la necessità di una collaborazione col Museo reggino. E infatti recita «instaurare un ambito e un circuito di collaborazione e confronto fra tutti gli Enti e le Amministrazioni competenti (a cominciare con la Regione Calabria, la Città Metropolitana di Reggio Calabria, il Ministero per i Beni e le attività culturali e il dipendente Museo Archeologico di Reggio Calabria che custodisce le Statue, il Provveditorato agli Studi), nonché con altri Organismi interessati, le Parrocchie e gli studenti degli Istituti scolastici, la società civile e gli studiosi di tutto il mondo. Occorre evidenziare, altresì, che dette manifestazioni, per l’importanza culturale e per la risonanza mediatica che suscitano a livello mondiale, assumono anche un carattere fortemente simbolico, quasi di riscatto, in relazione a un territorio, come il comprensorio della Locride, depresso dal punto di vista economico e, frequentemente ed ingiustamente, posto in un cono d’ombra ai margini della vita pubblica, politica e culturale».

 Il tempo però stringe «È vero che Riace e Reggio non sono proprio vicine, ma si potrebbe lavorare al fatto che chi va per i bronzi possa venire a vedere almeno la zona di ritrovamento dei guerrieri stessi».

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