giovedì,Marzo 28 2024

A Reggio una barca restaurata diventa dimora di una piccola biblioteca

L’iniziativa di un cittadino che, dopo avere recuperato l’antico natante in legno, vi ha posto dentro dei libri, arricchendo la cornice del Waterfront

A Reggio una barca restaurata diventa dimora di una piccola biblioteca

Il bookcrossing approda anche al Waterfront di Reggio Calabria. Il suggestivo scenario della città dello Stretto accoglie infatti un originale punto di condivisione della passione per la lettura, in cui è possibile prendere un libro e lasciarne un altro, allestito all’interno di una barca che, senza lo spirito di iniziativa del residente della zona, Antonino Triglia, che maestro d’ascia non è nato ma è diventato, sarebbe stata demolita. «Le condizioni iniziali erano disastrose ma ho pensato che quella barca di legno potesse e dovesse essere recuperata. Ho rifatto le ordinate, ossia gli elementi trasversali da prua a poppa che insieme alla chiglia, formano l’ossatura dello scafo, e il fasciame che poi la ricopre, e con resine e pitture particolari spero per fornire alla barca una protezione dal tempo e dalle intemperie», ha raccontato Antonino Triglia.

Nuova vita sulla terraferma

Dunque un’opera di recupero di un relitto, sottratto al degrado e alla distruzione, che oggi conserva il fascino delle barche in legno di un tempo, con la sua intensa portata storica e rievocativa di atmosfere marinare. Un relitto che adesso ha nuova vita ma sulla terraferma come singolare e viva piccola dimora della ormai dilagante buona pratica sociale e culturale della biblioteca diffusa. «In tanti stanno apprezzando l’iniziativa e spesso si fermano a guardare la barca e a prendere un libro», ha raccontato ancora Antonino Triglia.

La Bellezza della cura

Un contributo fattivo ad una visione che è quella di una bellezza che si nutre della prossimità del mare e che è frutto della del rispetto del decoro dei luoghi, sempre troppo minacciato da indifferenza e comportamenti incivili. «Dobbiamo avere cura di quanto ci circonda. È il nostro patrimonio principale che va, dunque, preservato non rovinato e danneggiato», ha concluso Antonino Triglia, cittadino volontariamente impegnato anche nel mantenere pulita la piazza e la fontana del WaterFront.

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