giovedì,Marzo 28 2024

La grande truffa della sanità calabrese raccontata nel nuovo libro di Santo Gioffrè

“Ho visto” è stato presentato dall’autore a Taurianova, nell’ambito degli appuntamenti culturali del Premio “Araba Fenice”

La grande truffa della sanità calabrese raccontata nel nuovo libro di Santo Gioffrè

È stato presentato a Taurianova, nell’ambito degli appuntamenti culturali del Premio “Araba Fenice”, “Ho visto. La grande truffa nella sanità calabrese”, il nuovo libro del medico scrittore Santo Gioffrè. L’autore, dialogando con il giornalista Luigi Mamone, ha spiegato che la sua ultima fatica letteraria «rappresenta una testimonianza sconvolgente del modus agendi che per anni ha retto – e forse ancora regge – la sanità reggina. Un intrigo di interessi, spesso illeciti, che ha accomunato negli anni, dirigenti, funzionari, speculatori, faccendieri all’ombra di logge di un’inesplorata massoneria sanitaria e ‘ndranghetisti. Colletti bianchi operanti ad un livello così raffinato ed elevato da consentire pagamenti duplicati e triplicati di fatture milionarie.

Il tutto senza che si sia registrato negli anni un intervento tempestivo e incisivo dei preposti al controllo, nonostante da anni l’Asp non riuscisse più a stilare i bilanci». Gioffrè, che nominato commissario straordinario dell’Asp di Reggio Calabria nel 2015 da parte della Giunta Oliverio, denunciò le anomalie nei pagamenti dell’Azienda sanitaria portando la stessa ad essere sciolta per mafia prima di venire allontanato, ha raccontato che nel breve arco dei 5 mesi del suo mandato, visse la solitudine della sua posizione apicale; indagò, comprese i meccanismi perversi, denunciò il malaffare e alla fine fu rimosso dall’autorità anticorruzione guidata dal magistrato Cantone,  non perché avesse commesso nefandezze  come quelle  che aveva denunciato e in relazione alle  quali l’anticorruzione mai aveva indagato, «ma per una strumentale forma di incompatibilità  con la carica mai prima contestata ad altri, e che un luminare del Diritto Amministrativo aveva acclarato non sussistere».

Il libro è quindi la sua testimonianza sulla grande truffa scoperta ai danni della sanità calabrese, nascosta nelle omissioni contabili, nei registri incompleti, negli atti non impugnati; nella tecnica perfetta con cui si liquidavano le stesse fatture più volte. Santo Gioffrè racconta i meccanismi e le perpetuazioni criminali di un sistema rimasto inattaccabile fino a che non ha ricoperto il ruolo di commissario straordinario, resistendo 5 mesi, a indicibili pressioni, prima di essere destituito. «Quando qualcuno sta per realizzare qualcosa di importante – ha affermato – viene allontanato».

L’incontro, che ha visto la partecipazione del parroco don Cesare Di Leo, dell’ex parlamentare Angela Napoli e del consigliere regionale Marcello Anastasi, e si è concluso con la consegna allo scrittore della pergamena con il logo dell’Araba Fenice, antico stemma araldico del comune di Jatrinoli, rinato dalle ceneri e dall’oblio del tempo grazie al Premio creato 20 anni fa dall’arciprete don Alfonso Franco e che ora viene portato avanti da don Di Leo.

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