giovedì,Marzo 28 2024

Premiati i “Reggino doc”, l’orgoglio calabrese riconosciuto dall’Accademia culturale Fjord of Rhegium

Protagonisti Mara Panajia General Manager riconosciuta tra le 100 donne più influenti d'Italia, Amalia Cecilia Bruni Neurogenetista, scelta ben prima della sua discesa in campo politico, e il chirurgo e direttore sanitario del Gom Salvatore Costarella

Premiati i “Reggino doc”, l’orgoglio calabrese riconosciuto dall’Accademia culturale Fjord of Rhegium

Anche quest’anno il Premio “Uomo e Donna dell’anno – Reggini doc”, promosso dall’Accademia culturale Fjord of Rhegium (Stretto di Messina) ha individuato tre eccellenze che hanno reso onore alla nostra terra con il loro impegno e talento. L’università Meditterranea ha ospitato la cerimonia che ha visto conferire il riconoscimento a Mara Panajia General Manager riconosciuta tra le 100 donne più influenti d’Italia, Amalia Cecilia Bruni Neurogenetista, scelta ben prima della sua discesa in campo politico, e il chirurgo e direttore sanitario del Gom Salvatore Costarella. Il Maestro Orafo Gerardo Sacco ha voluto, anche quest’anno, omaggiare i premiati con le targhe da lui donate.

A presentare i premiati, rendendo merito al loro operato, è stato il presidente Natale Polimenti che, dopo aver ricordato la finalità di questa iniziativa che propone di valorizzare e di porre all’attenzione dell’opinione pubblica le figure e le carriere di persone che hanno dato lustro e prestigio alla Calabria e alla città di Reggio, affermandosi nei settori della scienza, della cultura, dell’informazione e dell’imprenditoria, ha fatto una presentazione degna di nota.

«Quest’anno il premio assume un sapore particolare dettato dal momento storico che stiamo vivendo, ed è quindi una scelta voluta quella di assegnare il premio a calabresi, reggini eccellenti  che si sono contraddistinti nel campo della Scienza medica, della sanità e dell’imprenditoria – ha ribadito Polimenti – Cosa hanno in comune scienza, sanità e impresa;  in questo momento sono due facce della stessa medaglia immaginate una medaglia con due lettere R contrapposte sanità e scienza rappresentano la resistenza, le nostre truppe, il nostro avamposto per combattere la pandemia, impresa, il fare impresa rappresenta la ripartenza la necessità di smettere di resistere e il dovere di ripartire.

Gli attori della resistenza  Amalia Bruni, la ricerca scientifica, il simbolo della ricerca scientifica in Calabria. Pensate accomunare ricerca scienza Calabria, è qualcosa che fa venire i brividi, sembra una utopia – ricorda il presidente dell’Accademia – un’aspirazione ideale da non poter mettere in pratica eppure è lì, è qui presente, scienza e Calabria Amalia Bruni. Salvatore Costarella,  la sanità applicata, la chirurgia, la manualità, l’immediatezza, la tempestività, il coraggio di agire, oggi anche l’organizzazione sanitaria,  e non solo la task force per il Covid 19 direttore sanitario del più  grande ospedale sanitario della Calabria.

La protagonista della ripartenza, Mara Panajia, l’impresa, il fare impresa a livelli stellari,  dalla Calabria, dalla sua amata Reggio a Milano da Milano in Germania dalla Germania nel mondo Cina , Uruguay,  Iran, Corea del Sud  , Algeria, Canada , Emirati arabi, Stati Uniti, Russia  , Messico , Polonia  la sua idea è quella di fare squadra motivare il team,  il suo team, scalare le classifiche dei fatturati, del marketing, fino ad entrare Lei in classifica, e si perché Mara l’amica di tutti, la compagna di banco, la scout della Candelora, il sorriso del Liceo Classico oggi è in classifica. La rivista Forbes, l’ha classificata come una delle 100 donne più influenti d’Italia, quindi è un onore ospitarvi, è un onore che abbiate accettato il nostro premio».

Durante la premiazione è stato ribadito come Amalia Bruni, Mara Panajia, Salvatore Costarella hanno in comune la calabresità, sono calabresi non solo per un dato anagrafico ma per carattere testardo e caparbio. Ma perché in loro c’è lo spirito di sopravvivenza, spirito che gli consente di operare  ad alti livelli in Calabria, di lavorare in un territorio dove la ricerca e la sanità sono costantemente in enorme difficoltà, di unire forza, impegno e coraggio. E il perchè di questo premio racchiude tutto il suo significato. «Non per individuare una persona a cui consegnare una targa di un altro calabrese eccellente come Gerardo Sacco – spiega Polimeni – ma per individuare dei simboli da additare ad esempio ai nostri ragazzi. Non è un simbolo calabrese quindi chi nel 1995 ha individuato il gene che causa la demenza? Chi per il suo lavoro di ricerca è apprezzata negli Stati Uniti? Chi ha ricevuto fondi per la ricerca anche dagli Stati Uniti? Chi scopre una glicoproteina e le dà per svariate ragioni il nome di “nicastrina” ricordando le famiglie e la sua  città  Nicastro? Non è un simbolo chi sceglie fare ricerca in Calabria chi sceglie di vivere in un territorio dove non ci sono fondi? Dove devi sudare non solo al microscopio ma anche con la burocrazia? Non è un simbolo chi sta in una sanità commissariata, la nostra, affetta da un male atavico: l’incuria. Dove la regola è l’emergenza? E quindi non è un simbolo chi gestisce l’emergenza nell’ emergenza nel più grande ospedale della Regione Calabria: il GOM».

Tutti i premiati hanno esspresso commozione e allo stesso tempo orgoglio nel ricevere un premio che riconosce in loro la speranza per un futuro fatto di giovani che scelgono di seguire il loro esempio e magari, restando in Calabria, salvare questa terra.

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