domenica,Dicembre 8 2024

App Bronzi, Ventura: «Quell’idea auspicata da Mosino»

Lo studioso reggino ha accolto con entusiasmo la notizia del progetto di archeologia pubblica recentemente presentato dal duo Castrizio-Autelitano

App Bronzi, Ventura: «Quell’idea auspicata da Mosino»

«Voglio esprimere tutta la mia ammirazione per il lavoro realizzato dal grafico Saverio Autelitano e dal professore Daniele Castrizio, i quali continuano a migliorare l’accessibilità all’eredità culturale dello Stretto coniugando i frutti della ricerca con l’innovazione tecnologica. I Bronzi di Riace grazie all’applicazione elaborata in seno all’Ateneo di Messina si ritrovano così ad offrire una panoramica sulla statuaria del mondo antico ed un’ipotesi realistica del loro antico splendore».

Così in una nota lo studioso Francesco Ventura, il quale ha accolto con entusiasmo la notizia del progetto di archeologia pubblica recentemente presentato dal duo Castrizio-Autelitano.

«Il compianto professore Franco Mosino pubblicava nel 2005 per la rivista “Calabria Sconosciuta” una riflessione sulle modalità di conservazione dei beni culturali, in cui veniva affiancata a titolo esemplificativo una grafica del Bronzo B, a cui virtualmente venne restituito l’occhio mancante, auspicando una ricostruzione quantomeno digitale di reperti e siti archeologici – spiega Francesco Ventura – Il dibattito sull’etica del restauro è tuttora molto acceso, sebbene poco percepito all’infuori dalle accademie. Lo sottolineava il divulgatore Philippe Daverio in un ciclo di conferenze svoltosi qualche anno fa, dove si invitavano gli addetti ai lavori ad interrogarsi sulla percezione dei fruitori innanzi al tema del restauro. Alla conservazione intesa come tentativo di preservare un bene congelandolo nelle condizioni in cui si trovava nel momento in cui si decise di tutelarlo, si contrappose un’ipotesi volta a concedere una sorta di diritto alla muffa, ossia al consentire al bene di proseguire un’evoluzione attraverso stratificazioni legate al naturale incedere del tempo. Riflessioni importanti, stimolate dalle ricerche e dalla divulgazione posta in essere da chi come Daniele Castrizio e Saverio Autelitano ci aiutano con autorevolezza a godere del gran vento del sapere che soffia fiero nello Stretto».

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